Caso D’Onofrio, chiuse le indagini. Trentalange rischia il deferimento

Giuseppe Chinè, capo della Procura della Federcalcio, ha notificato la conclusione dell'attività investigativa relativa alla vicenda del procuratore Aia, arrestato con l'accusa di narcotraffico

ROMA - Si sono chiuse le indagini relative alla vicenda del procuratore Aia Rosario d'Onofrio, arrestato con accuse di narcotraffico: l'atto è stato notificato da Giuseppe Chinè, capo della Procura della Federcalcio. Nel corso delle indagini sono emersi "comportamenti disciplinarmente rilevanti" del presidente dell'Aia Alfredo Trentalange che rischia ora il deferimento. Il n.1 della Figc Gabriele Gravina ha appena convocato per il 19 dicembre un Consiglio Federale con al punto 4 dell'ordine del giorno "situazione Aia: provvedimenti conseguenti".

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D'Onofrio-Trentalange, le motivazioni della procura federale

Nelle motivazioni della procura federale che ha chiuso le indagini, in riferimento al comportamento avuto dal presidente dell'Aia Alfredo Trentalange nel caso D'Onofrio, si legge la violazione dell'art. 4, comma 1, del Codice di Giustizia Sportiva da parte del numero uno dell'Aia. Avrebbe infranto dunque il dovere di comportarsi in ogni rapporto comunque riferibile all'attività sportiva, secondo i principi di lealtà, probità e correttezza "per avere omesso di assumere qualsiasi iniziativa, anche la più minimale, volta e finalizzata ad accertare i reali requisiti professionali e di moralità del sig. Rosario D'Onofrio prima della proposta, fatta dallo stesso Trentalange, e conseguente nomina da parte del Comitato Nazionale AlA". Inoltre la procura federale imputa a Trentalange "di aver contattato telefonicamente il Vice Presidente della Commissione Disciplinare Nazionale avv. Andrea Santoni, di non assumere nuove iniziative contro Rosario D'Onofrio" nonostante i riscontri di negligenza e inadeguatezza professionale di D'Onofrio da parte dell'avv. Santoni.

D'Onofrio-Trentalange, le accuse

Tra le altre accuse mosse al numero uno degli arbitri anche quella di aver omesso ogni iniziativa diretta ad accertare e, conseguentemente intervenire, visto come D'Onofrio nel corso dello svolgimento del suo incarico abbia preso parte a pochissime riunioni in presenza nonostante la rilevante mole di lavoro (1700 fascicoli l'anno). Infine si legge nelle motivazioni come Trentalange abbia "nel corso del Consiglio Federale del 15 novembre 2022, nel quale si discuteva il caso D'Onofrio, dinanzi a tutte le Componenti partecipanti, ha reso dichiarazioni non veridiche, perché smentite dalle indagini espletate da questa Procura e dai verbali di dichiarazioni univocamente rese da più appartenenti all'Ordinamento Federale in ordine alla avvenuta acquisizione di un curriculum di Rosario D'Onofrio prima della sua nomina a Procuratore AIA, ai titoli di studio e professionali posseduti da quest'ultimo ed alle presunte, ma inesistenti, autocertificazioni rese dal medesimo".

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