TORINO - Dunque ci siamo quasi, il conto alla rovescia ormai offre come unità di misura le ore e non più i giorni: il parere dell’Avvocato generale della Corte di Giustizia Europea è atteso per le ore 10 di giovedì mattina quando si conoscerà la sua opinione in merito, soprattutto, alla posizione dell’Uefa sulla quale grava la contestazione di monopolio avanzata da chi ha proposto e propone la Superlega. Opinione che non dovrà necessariamente essere sposata dalla Corte di Giustizia Europea anche se mediamente tre volte su quattro il verdetto vero e proprio si allinea: e la sentenza si avrà per marzo del prossimo anno, nel giro dunque di 3 mesi.
Va ricordato innanzitutto che il tribunale di Madrid ha chiesto alla Corte un orientamento in merito a sei domande specifiche che si possono riassumere in questo maxi quesito, ovvero se il diritto dell’Unione europea vieti o meno alla UEFA di stabilire barriere per proteggere il proprio monopolio su tutte le competizioni per club. Ma per entrare nello specifico senza entrare in tecnicismi estremi, ecco un focus su tre delle sei domande, (la prima, la seconda e la quinta) che ci permettono di capire meglio perché la Superlega è convinta di ottenere soddisfazioni sull’eccezioni mosse per la posizione dominante dell’Uefa e della Fifa.