Presidente Gravina, ci dimostra che non c’è solo Lukaku?

Tutti noi vogliamo evitare che il “beau geste” nei confronti di Lukaku (tanto nobile quanto evidentemente zavorrato dalla fretta indotta dalla pressione mediatica) resti un evento da copertina. Uno spot. E affinché non ci si fermi a una rosea quanto polarizzata edulcorazione di un problema grave - il razzismo - che attraversa il Paese in profondità, ecco alcuni temi su cui la Figc può e deve incidere nella carne viva della lotta a tutti i fenomeni di discriminazione.

1) Una battaglia a favore dello ius soli sportivo in modo che gli italiani di seconda generazione possano far parte delle Nazionali. Questi ragazzi frequentano le nostre scuole, i nostri centri sportivi ma non godono degli stessi diritti dei loro coetanei italiani. Una battaglia di civiltà e di integrazione (il miglior antidoto contro il razzismo) prima ancora che sportiva. Oh sì: sappiamo bene che il clima politico non è dei migliori, ma così le sfide sono ancora più affascinanti. O solo troppo scomode?

© RIPRODUZIONE RISERVATA

 

2) Obbligare (sì: obbligare: non ci sono alternative) i club a dotare gli stadi di sistemi video come quelli che hanno consentito (grazie ai filmati messi a disposizione dalla Juventus) di “daspare” i responsabili dei cori di Torino. Un deterrente, ma soprattutto un’altra battaglia di civiltà che consentirebbe di sanare l’obbrobrio giuridico delle chiusure indiscriminate. Pensate al potente messaggio di vedere in curva solo una decina di persone perché riconosciute innocenti al cospetto di una moltitudine di incivili.  

3) Tutto questo porterebbe anche alla fine dei provvedimenti a macchia di leopardo: perché Lukaku sì e Kostic no? Perché non si interviene in seguito al video pubblicato dal granata Karamoh dopo Lazio-Torino (durante la quale è stato offeso anche Singo)?  

4) Corsi di formazione e di sensibilizzazione ai ragazzi nelle scuole e nei settori giovanili, perché è inutile menarla con la retorica della lotta al razzismo negli stadi: allo stadio si arriva già formati, sensibilizzati e purtroppo, considerate le recenti derive istituzionali che riferiscono di sostituzioni etniche, anche slatentizzati all’offesa. Si deve lavorare prima. Gravina sa bene che ci troverà sempre accanto, in prima linea, a sostegno di queste iniziative.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Tutti noi vogliamo evitare che il “beau geste” nei confronti di Lukaku (tanto nobile quanto evidentemente zavorrato dalla fretta indotta dalla pressione mediatica) resti un evento da copertina. Uno spot. E affinché non ci si fermi a una rosea quanto polarizzata edulcorazione di un problema grave - il razzismo - che attraversa il Paese in profondità, ecco alcuni temi su cui la Figc può e deve incidere nella carne viva della lotta a tutti i fenomeni di discriminazione.

1) Una battaglia a favore dello ius soli sportivo in modo che gli italiani di seconda generazione possano far parte delle Nazionali. Questi ragazzi frequentano le nostre scuole, i nostri centri sportivi ma non godono degli stessi diritti dei loro coetanei italiani. Una battaglia di civiltà e di integrazione (il miglior antidoto contro il razzismo) prima ancora che sportiva. Oh sì: sappiamo bene che il clima politico non è dei migliori, ma così le sfide sono ancora più affascinanti. O solo troppo scomode?

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...
1
Presidente Gravina, ci dimostra che non c’è solo Lukaku?
2
Pagina 2