Uefa, regole in arrivo su plusvalenze e scambi: c'è una data

Sono attesi provvedimenti volti a proteggere e rendere meno aggirabile il fair play finanziario. Si vuole rendere impossibile questa pratica: sì, ma come?
Uefa, regole in arrivo su plusvalenze e scambi: c'è una data

Scambi, plusvalenze, bilanci. Saranno temi al centro del comitato esecutivo della Uefa in programma mercoledì prossimo, 28 giugno, che sarà presieduto dal presidente della Figc Gabriele Gravina, vice del numero 1 della Uefa Aleksander Ceferin. Tema centrale, ha rivelato L’Equipe, con l’obiettivo di combattere la possibilità di ricorrere a scambi di giocatori effettuati gonfiandone il valore, al fine di iscrivere a bilancio plusvalenze fittizie o comunque di una portata maggiore rispetto a quella reale. Con effetti ovviamenti positivi sul bilancio stesso (o meglio, su quello in cui viene iscritta la cessione del giocatore che frutta la plusvalenza, perché sui successivi poi pesa l’ammortamento del giocatore acquistato nell’ambito dello scambio). Ossia ciò per cui la giustizia sportiva italiana ha accusato e condannato la Juventus.

Uefa, plusvalenze e fair play finanziario

Una possibilità, quella di migliorare il bilancio attraverso scambi che permettano di ottenere plusvalenze gonfiate, che può consentire di aggirare i paletti del fair play finanziario, legati proprio ai bilanci. Ecco perché la Uefa, da cui sono attesi altri provvedimenti volti a proteggere e rendere meno aggirabile il fair play finanziario, punta a rendere impossibile questa pratica. Come? Lo si saprà, forse, proprio il 28 giugno. Forse perché proprio questo è al momento il nodo da sciogliere relativamente all’azione pianificata dalla Uefa. Nodo di vecchia data, dovuto all’impossibilità di dare un valore oggettivo a un calciatore, il cui prezzo dipende da molteplici fattori: perso a sorpresa Neymar quando nel 2017 il Paris Saint-Germain ne pagò la clausola da 222 milioni, ad esempio, il Barcellona strapagò Dembelé (105 milioni più 40 di bonus) e Coutinho (160 a gennaio) perché si era ritrovato con l’esigenza di sostituire il brasiliano e con un’enorme disponibilità di soldi. E Dortmund e Liverpool, che vendettero i due giocatori citati ai blaugrana, sapevano entrambe le cose.

Uefa, il valore oggettivo ai calciatori: sì ma come?

A prescindere da circostanze particolari come quelle citate, poi, rimane la difficoltà di dare in senso assoluto un valore a un calciatore, specialmente se giovane: da quella remota a quella che sconfina nella cronaca, la storia del calcio è piena di futuri Palloni d’oro rimasti soltanto delle promesse e di campioni al contrario sbocciati tardi, dopo essere stati poco considerati da giovani. Quel che è chiaro e che la Uefa sembra intenzionata a introdurre delle regole riguardo a scambi e plusvalenze.

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