La prima conseguenza del verdetto del Collegio di Garanzia non è solo e soltanto il ricorso di Lecco e Reggina al Tar, in seguito alla bocciatura della loro iscrizione alla nuova Serie B che alimenta le speranze di Perugia e Brescia. Se, il 5 agosto, il Tribunale Amministrativo accoglierà le istanze dei lariani e dei calabresi, farà la rivoluzione in B e in C. E, soprattutto, nel caso in cui dia ragione alla Reggina, infliggerà un colpo durissimo all'autonomia della giustizia sportiva. Com'è noto, il contenzioso fra il club di Saladini e la Federcalcio verte sul ritardato pagamento dell'ultimo versamento necessario per completare la pratica d'iscrizione, i fatidici 756 mila euro. Secondo la Figc, dovevano essere pagati entro il 20 giugno; secondo la Reggina, invece, potevano essere saldati dopo quella data e, per questo, sono stati saldati dopo quella data, in virtù dell'autorizzazione connessa all'omologa di ristrutturazione del debito delle gestioni precedenti, concessa dal Tribunale di Reggio Calabria.
Al momento il campionato di Serie B rischia di partire con 3 giornate di ritardo
Qui sta il punto. Il Tar è un organo statale di giurisdizione amministrativa, "competente a giudicare su ricorsi presentati da privati che si ritengono lesi in un proprio interesse legittimo". Domanda? Può un organo statale sconfessare una legge dello Stato, altrimenti nota come Salva Imprese che, fra gli altri criteri, stabilisce: "Il debitore deve assumere le obbligazioni in modo prudente e proporzionato alle proprie capacità patrimoniali. 2. L'imprenditore individuale deve adottare misure idonee a rilevare tempestivamente lo stato di crisi e assumere senza indugio le iniziative necessarie a farvi fronte". È ciò che Saladini ha fatto per salvare la Reggina, tuttavia, secondo la Covisoc e il Collegio di Garanzia, l'ha fatto fuori tempo massimo rispetto alle norme della giustizia sportiva. E fuori tempo massimo, sempre secondo gli organismi della stessa, il Lecco ha presentato la sua domanda, ma giustamente il patron lariano, Paolo Di Nunno, ha reagito: "Andremo al Tar. Qualcuno di importante, forse, non ci vuole in Serie B, ma non molliamo di un centimetro. Non escludo un cambio di format con una B a 21-22 squadre. Siamo fuori al momento per colpe non nostre". Ecco l'altro punto importante: a causa dei ricorsi e controricorsi (ultima tappa, l'udienza del Consiglio di Stato, fissata per il 29 agosto), al momento il campionato di Serie B rischia di partire con 3 giornate di ritardo (il terzo turno, peraltro, è in programma proprio martedì 29 agosto). E, dopo il definitivo pronunciamento di Tar e Consiglio di Stato, si capirà se il format a venti squadre verrà allargato a 21 o addirittura a 22, nonostante la netta opposizione di Mauro Balata, presidente della Lega B.