Ajax, la storia incredibile: soprannome per un detersivo e nome in affitto

I fondatori del club di Amsterdam copiarono e presero a nolo il nome della società per 99 anni. L’appellativo "lancieri" fu attribuito in Italia grazie ad una pubblicità Anni 70
Ajax, la storia incredibile: soprannome per un detersivo e nome in affitto

Continua la nostra narrazione sulla storia di maglie e simboli dei club mondiali. Aneddoti, originalità, stravaganze. Memorie straordinarie e sorprendenti. Talora strabilianti. Una miniera di curiosità. L'Ajax è il club più famoso e vincente d’Olanda, ha un “brand” mondiale, ha conquistato 4 Champions League (il doppio della Juventus), è la squadra in cui hanno giocato Cruijff e Van Basten, Neeskens e Ibrahimovic, Rep e Seedorf, Krol e Davids, Rijkaard e Keizer, Sneijder e Van der Vaart.

Eppure il nome non è originale: nel senso che è stato copiato e poi addirittura “affittato” (per 99 anni) da un preesistente e tuttora attivo “Ajax Sportman Combinatie Cricket & Football Club” fondato a Leida il 1° giugno 1892. Cioè 8 anni prima che tre uomini appartenenti al gotha commerciale e intellettuale di Amsterdam, riuniti presso l’esclusivo “Café Restaurant Oost-Indië” nell’elegante Kalverstraat della più importante città olandese, decidesse di dar vita al cosiddetto “Amsterdamsche Football Club Ajax”.

La nascita del club

Era il 18 marzo 1900. Del resto fanno fede non solo gli atti ufficiali depositati presso la Federazione dei Paesi Bassi o le cronache dei giornali dell’epoca, ma il semplice gagliardetto dell’Ajax originale di Leida (colori rossoneri) che riporta nel logo l’anno 1892 a rimarcarne la primogenitura. In quel periodo della cosiddetta “Belle Époque” era consuetudine scegliere un appellativo tratto dalla mitologia greca per le nascenti squadre di calcio. Vedi lo Sparta e lo Xerxes Rotterdam, l’Heracles Almelo, l’Achilles ’12 Hengelo. Ma di queste solo lo Sparta oltre all’Ajax di Leida erano più vecchie dell’Ajax di Amsterdam e permane incomprensibile il fatto che i soci fondatori (Henrich Daniël “Han” Dade, il primo presidente Floris Stempel e Carl Bruno Reeser) si siano incaponiti sul nome di un eroe già utilizzato da una concorrente quando invece erano liberi, appunto, quelli di Ercole, Achille e Serse. Vero comunque che all’inizio la squadra di Amsterdam cominciò dal campionato dilettanti e poi nel 1902 passò in terza divisione (promozione nella massima serie nel 1911) mentre l’Ajax di Leida già nel 1900 raggiunse la finale della Coppa d’Olanda dove venne sconfi tto 3-1 dalla Velocitas di Breda. Nel 1917, per la cronaca, la squadra di Leida cambiò sede spostandosi nella vicina Oegstgeest.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il significato del nome e le prime maglie

Ajax è la traduzione olandese di Aiace Telamonio (in greco antico “Áias”), protagonista dell’Iliade di Omero, altissimo, uno dei più forti e valorosi guerrieri achei assieme ad Achille, Ercole e Ulisse.

Figlio di Telamone re di Salamina e da non confondersi con l’omonimo Aiace d’Oileo o Aiace di Locride. La prima uniforme di gioco dell’Ajax di Amsterdam era costituita da una maglia nera con banda rossa, poi sostituita da una a righe bianco-rosse con pantaloncini neri: il rosso, il bianco e il nero sono i colori della bandiera di Amsterdam. Dal 1911, l’anno della promozione dopo la precedente fusione con l’Holland, la divisa fu obbligatoriamente modifi cata in quella attuale perché la precedente era eguale a quella dello Sparta Rotterdam, fondato nel 1888 (a quei tempi non esistevano le seconde maglie). Nel 1928 venne introdotta per la prima volta nel logo la testa dell’eroe greco, molto simile a una moneta. Infine, nel 1991 si passò a una versione più stilizzata, con il ritratto di Aiace disegnato mediante 11 linee separate a ricordare la formazione in campo.

Ajax, il sogno dei tifosi

I tifosi vorrebbero però tornare al precedente logo, più caratterizzante. I giocatori sono definiti gli “ajacidi” (“De Ajacieden” in olandese) e soprannominati “Godenzonen” (“Figli degli dèi”). Eppure soprattutto in Italia, e non solo, si continua spesso a defi nire i biancorossi come “lancieri”. Erroneamente. In Olanda vi guarderanno sbacaliti se chiamate così gli uomini del nuovo allenatore Maurice Steijn. Perché Aiace Telamonio, se andiamo ad approfondire il tema, era abilissimo nel tiro con l’arco, nell’uso della spada e nella corsa. Ma non era un lanciere e la sua fi gura non richiama affatto quell’immagine. Nessuno nei Paesi Bassi nomina lancieri gli ajacidi. La colpa pare sia da attribuire all’esorbitante creatività di alcuni media italiani i quali negli Anni ’70, quelli del super Ajax di Cruijff vincitore delle finali di Coppa Campioni contro l’Inter e la Juventus, affibbiarono agli olandesi nientemeno che il nome di un potente detersivo molto pubblicizzato in televisione: Aiax (scritto peraltro con la “i” semplice) Lanciere bianco...

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Galletto con speroni

Nell’estate 1882 a Londra sotto un lampione di Tottenham High Road (a meno di cento metri da dove sarebbe sorto e recentemente demolito il mitico stadio White Hart Lane) tre studenti adolescenti iscritti all’Hotspur Cricket Club concepirono l’idea di fondare una società calcistica.

Si chiamavano Robert Buckle, Sam Casey e John Anderson. Frequentavano la Saint John’s Middle Class School e la Tottenham Grammar School ed erano membri di una classe religiosa presso la chiesa di All Hallows gestita dal reverendo John Ripsher. Essendo maggiorenne e figura rispettata, fu lui il primo presidente dell’Hotspur Football Club. Due anni dopo (aprile 1884), con un “board” allargato a 18 soci sostenitori che pagavano una quota d’iscrizione annuale di 6 penny, il nome cambiò in Tottenham Hotspur Football Club per meglio caratterizzare il quartiere nella zona nord della capitale inglese in cui l’istituzione aveva sede.

Da dove deriva il termine Hotspur

Il termine “Hotspur” (letteralmente “sperone caldo”) risale addirittura al Medioevo. Era il soprannome di Sir Henry Percy, detto Harry Hotspur, nobile cavaliere inglese celebre per aver combattuto valorosamente contro gli scozzesi ed essersi pure ribellato al re. Addirittura citato da Shakespeare nella prima parte dell’opera Enrico IV. Era appassionato di equitazione (utilizzava speroni speciali in battaglia) ma più ancora di combattimenti fra galli. Usava mettere dei temibili speroni ai propri animali per aver maggiori chances di vittoria. Ecco perché il “cockerel” (galletto) rappresenta il simbolo del Tottenham. Dal 1909 sul tetto del West Stand, a sovrastare lo stadio White Hart Lane, troneggiava un gallo in bronzo con le zampe su un pallone realizzato dall’ex giocatore William James Scott. Nel novembre 2018 il galletto “dorato” è tornato nel nuovo Tottenham Hotspur Stadium (detto anche New White Hart Lane) ed è situato in cima alla Tribuna Sud. La famiglia Percy nel corso degli anni era stata ricompensata con titoli e terre. Uno dei doni era un’area a nord di Londra nota come Northumberland Park. Zona paludosa da bonificare dove il Tottenham giocò le sue prime partite. Il motto del club è, in latino, “Audere est Facere” (Osare è fare). La prima divisa prevedeva maglia “navy blue” con uno scudo scarlatto sul lato sinistro su cui spiccava la lettera “H” (Hotspur). Dalla stagione 1898-’99 il club indossa maglie bianche e pantaloncini blu “navy”, le stesse del Preston North End (fondato nel 1880). Anche i giocatori del Tottenham sono detti “lilywhites”, letteralmente giglio bianco, per il colore candido delle loro “shirts” come quelle dei “prestonians”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Continua la nostra narrazione sulla storia di maglie e simboli dei club mondiali. Aneddoti, originalità, stravaganze. Memorie straordinarie e sorprendenti. Talora strabilianti. Una miniera di curiosità. L'Ajax è il club più famoso e vincente d’Olanda, ha un “brand” mondiale, ha conquistato 4 Champions League (il doppio della Juventus), è la squadra in cui hanno giocato Cruijff e Van Basten, Neeskens e Ibrahimovic, Rep e Seedorf, Krol e Davids, Rijkaard e Keizer, Sneijder e Van der Vaart.

Eppure il nome non è originale: nel senso che è stato copiato e poi addirittura “affittato” (per 99 anni) da un preesistente e tuttora attivo “Ajax Sportman Combinatie Cricket & Football Club” fondato a Leida il 1° giugno 1892. Cioè 8 anni prima che tre uomini appartenenti al gotha commerciale e intellettuale di Amsterdam, riuniti presso l’esclusivo “Café Restaurant Oost-Indië” nell’elegante Kalverstraat della più importante città olandese, decidesse di dar vita al cosiddetto “Amsterdamsche Football Club Ajax”.

La nascita del club

Era il 18 marzo 1900. Del resto fanno fede non solo gli atti ufficiali depositati presso la Federazione dei Paesi Bassi o le cronache dei giornali dell’epoca, ma il semplice gagliardetto dell’Ajax originale di Leida (colori rossoneri) che riporta nel logo l’anno 1892 a rimarcarne la primogenitura. In quel periodo della cosiddetta “Belle Époque” era consuetudine scegliere un appellativo tratto dalla mitologia greca per le nascenti squadre di calcio. Vedi lo Sparta e lo Xerxes Rotterdam, l’Heracles Almelo, l’Achilles ’12 Hengelo. Ma di queste solo lo Sparta oltre all’Ajax di Leida erano più vecchie dell’Ajax di Amsterdam e permane incomprensibile il fatto che i soci fondatori (Henrich Daniël “Han” Dade, il primo presidente Floris Stempel e Carl Bruno Reeser) si siano incaponiti sul nome di un eroe già utilizzato da una concorrente quando invece erano liberi, appunto, quelli di Ercole, Achille e Serse. Vero comunque che all’inizio la squadra di Amsterdam cominciò dal campionato dilettanti e poi nel 1902 passò in terza divisione (promozione nella massima serie nel 1911) mentre l’Ajax di Leida già nel 1900 raggiunse la finale della Coppa d’Olanda dove venne sconfi tto 3-1 dalla Velocitas di Breda. Nel 1917, per la cronaca, la squadra di Leida cambiò sede spostandosi nella vicina Oegstgeest.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...
1
Ajax, la storia incredibile: soprannome per un detersivo e nome in affitto
2
Il significato del nome e le prime maglie
3
Galletto con speroni