Che cosa insegna la lectio doctoralis del Dottor Ancelotti

"Dal calcio ho imparato il rispetto per gli altri e per le regole, l'impegno a gestire un gruppo, a saper ascoltare, a stare al passo con i tempi che cambiano..."

Il Dottor Carlo Ancelotti, laureato magistrale honoris causa dall'Università di Parma in Scienze e tecniche dele attività motorie preventve e adattate, è l'unico allenatore nella storia del calcio ad aver vinto il titolo nei cinque principali campionati europei (Italia, Inghilterra, Francia, Germania e Spagna); l'unico allenatore ad avere vinto la Champions League per quattro volte (due con il Milan e due con il Real Madrid); l'unico allenatore ad avere partecipato a cinque finali della massima competizione europea per club. Il Dottor Carlo Ancelotti vanta il primato di successi nella Supercoppa Uefa (4); condivide con Guardiola e Carlos Bianchi il record di mondiali per club (3); è l'allenatore che ha vinto il maggior numero di partite in Champions League (103), competizione nella qualevanta il maggior numero di presenze in panchina (190); è l'allenatore che ha vinto il maggior numero di tornei Uefa riservati ai club (9, conquistati con Milan, Real Madrid e Juventus). È uno dei sei allenatori ad aver vinto la Champions con due squadre diverse (gli altri sono Happel, Hitzfeld, Mourinho, Heynckese, Guardiola); assieme a Zidane (10 titoli), il Dottor Carlo Ancelotti è l'allenatore più vittorioso nella storia del Real, alle spalle di Miguel Munoz ed è uno dei sette allenatori ad aver vinto la Champions Leaguie insieme con Munoz, Trapattoni, Cruijff, Rijkaard, Guardiola e Zidane.

La lezione di Ancelotti

Il cursus honorum calcistico del Dottor Ancelotti ha scandito il suo cammino verso la laurea ad honorem che l'ha emozionato a tal punto da non trattenere le lacrime ,prima e anche durante la lectio doctoralis tenuta nell'Auditorium Paganini dell'Università di Parma. Una lezione che è andata oltre il calcio. Ha osservato il rettore Paolo Andrei: "In un mondo spesso molto “urlato” e non di rado sopra le righe, Ancelotti ha scelto una strada tutta sua e tutta diversa. Quella del lavoro fatto in silenzio e senza alzare la voce, sempre con i piedi per terra, del fair play, del rispetto delle persone e del loro lavoro, della correttezza e dell’umiltà, dello studio: studio delle partite, degli avversari, degli schemi, dei giocatori, per impostare una propria strategia. Così, senza alzare la voce e puntando sul lavoro e sulla preparazione, questo ragazzo partito da Reggiolo ha vinto praticamente tutto ed è arrivato sul tetto del mondo. Ed è diventato un Maestro".

"Il calcio, una scuola di vita"

Il titolo della Lectio: "Il calcio, una scuola di vita", diceva molto. E così il Dottor Ancelotti ha detto tutto: "Si dirà che di esami ne ho fatti pochi, ma la verità è che ne ho fatti tanti e ne farò tanti. Ogni tre giorni c’è un esame per cui ti prepari e che devi superare. Il calcio mi ha insegnato tante cose: la relazione con le altre persone, il rispetto degli altri, il rispetto delle regole, il rispetto dell’autorità, l’impegno a gestire un gruppo, a saper ascoltare, a stare al passo con i tempi che cambiano. La differenza fra un grande giocatore e un grande campione è che il grande campione riesce a mettere il proprio talento al servizio degli altri. La differenza è fra egoismo e altruismo. La mia carriera è stata un viaggio lunghissimo, bello, intenso, appassionante e continua a esserlo. La cosa più importante è la passione e la passione non la compri al mercato. A me il calcio piace, piace moltissimo: non ha mai rappresentato né un sacrificio né un lavoro. Ora potrò dire i miei giocatori di chiamarmi Dottore". Anche se Professore lo eri già prima, caro Carlo.

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