Com’è trattare con Al-Khelaïfi?
«Con Gianluigi, Nasser ha un rapporto eccezionale, quando va allo stadio lo abbraccia sempre e gli dice “Tu sei il numero 1” e, quando gli avevano rubato in casa, l’ha subito chiamato per mettergli a disposizione tutti i suoi uomini. A me ricorda Galliani, è difficile trovare dirigenti così. A proposito, prima che andassero via i cinesi, a Bonaventura era stato promesso il rinnovo ma lui si era infortunato al ginocchio. Ecco, Galliani, quando un giocatore si infortunava, la prima cosa che faceva per fargli sentire vicino il club, gli rinnovava il contratto. Invece il duo Maldini-Massara non gli ha dato questa opportunità. Lo stesso vale per Romagnoli: Jack è in Nazionale e Alessio è un pilastro della Lazio. Di riflesso, quando Ibra poteva tornare in Italia perché aveva l’offerta del Napoli, Mino gli disse “Se vuoi davvero fare qualcosa di eccezionale, devi tornare al Milan e riportarlo a vincere”, questo per dire che i procuratori fanno pure gli interessi delle società. Gianluigi voleva invece aspettare a rinnovare, ma purtroppo a qualcuno non è piaciuta questa volontà di attendere. E la cosa che ci è sembrata più strana è che abbiano preso Maignan da un club comunque legato a Elliott, quindi tutta questa fretta non c’era perché il francese avrebbe potuto firmare il giorno dopo in cui il Milan non era andato in Champions, se Gianluigi avesse scelto di non restare».
Già, la Champions: il Psg sembra esserne ossessionato.
«Stiamo parlando di un club che ogni anno prende i migliori giocatori in circolazione. Ed è giusto che debba provarci sempre a vincerla, la Champions».