Scommesse, Zaniolo adotta un’altra strategia: la differenza con Fagioli e Tonali

La deposizione dell’ex calciatore della Roma in Procura a Torino è durata quasi tre ore. La nota dei legali: “Posizione chiarita”

All’indomani della trionfale trasferta europea in casa degli olandesi dell’Az e a due giorni dall’impegno casalingo con il Luton in Premier League, Nicolò Zaniolo nella giornata di ieri si è presentato davanti alla Procura a Torino. Dove ha confermato la propria linea difensiva in merito al caso scommesse che da alcune settimane lo vede coinvolto in prima persona. In un’aula del Palazzo di Giustizia “Bruno Caccia”, infatti, il fantasista dell’Aston Villa ha ribadito di aver scommesso, sì, ma soltanto a poker e a blackjack. Non sul calcio, dunque, versione che – se confermata – alleggerirebbe molto la sua posizione nell’alveo della giustizia sportiva.

Cosa ha detto Zaniolo

L’ex giocatore della Roma, indagato al pari dei suoi colleghi Sandro Tonali e Nicolò Fagioli per esercizio abusivo di attività di gioco o scommessa, è stato così l’ultimo in ordine di tempo a presentarsi presso il Tribunale di Torino per esporre la propria versione dei fatti. E, a differenza dei due colleghi di Newcastle e Juventus rispettivamente che hanno ammesso davanti agli inquirenti e alla Procura Federale presieduta da Giuseppe Chinè di aver scommesso sul pallone, arrivando poi a un patteggiamento per determinare la sanzione in seno alla Figc, Zaniolo ha adottato un’altra strategia. Negando, appunto, di aver mai effettuato puntate relative a partite di calcio. Una tesi, la sua, emersa fin dalle ore successive alla sua iscrizione nel registro degli indagati, confermata nelle successive settimane e ora ribadita anche davanti alla pm Manuela Perrotta che, insieme agli investigatori della squadra mobile torinese, indaga da mesi su un giro di scommesse su piattaforme online illecite. Secondo il quadro emerso fino a questo momento, dunque, in ambito calcistico il giocatore dell’Aston Villa non rischierebbe nulla, mentre a livello penale se la dovrebbe cavare con una multa.

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La giornata di Zaniolo

Il 24enne della Nazionale, sceso regolarmente in campo in Conference League nella serata di giovedì in uno spezzone della partita con l’Az vinta per 4-1, si è presentato in Tribunale nel primo pomeriggio, attorno alle 14.30, accompagnato dai suoi legali Gianluca Tognozzi e Antonio Conte, a bordo di un van scuro con i vetri oscurati. Quindi, dopo oltre due ore e mezzo di interrogatorio, ha lasciato gli uffici della Procura da un’uscita secondaria, per evitare di rilasciare dichiarazioni pubbliche a margine della giornata. Zaniolo ha invece risposto alle domande degli inquirenti sabaudi, comprese quelle legate al contenuto delle chat presenti nello smartphone e nel tablet sequestrati al ragazzo e a Tonali, due settimane fa, durante il blitz nel ritiro degli azzurri a Coverciano. Provando così a chiarire la propria posizione all’interno della delicata vicenda scommesse che ha travolto il mondo del calcio italiano durante l’ultima sosta per gli impegni delle Nazionali.

Zaniolo, la nota dei legali

Una sintesi della giornata, in serata, è stata affidata a una nota firmata dai legali di Zaniolo. “Nicolò ha risposto a tutte le domande e non si è sottratto ad alcuna contestazione formulata dal pm, chiarendo definitivamente la sua posizione – si legge nel comunicato –. Non è emerso nessun indizio a suo carico circa ipotesi di scommesse su partite di calcio. Ha riconosciuto di aver giocato saltuariamente su piattaforme illegali a poker e black jack e ha chiarito di non essere mai stato soggetto a minacce o intimidazioni. Siamo fiduciosi di chiudere presto la vicenda giudiziaria del nostro assistito”. Di cui, ora, dovrà essere confermata la veridicità della versione depositata, così da disegnare una netta linea di demarcazione tra la sua figura e quelle di Fagioli e Tonali, freschi di squalifica per aver puntato su partite di calcio.

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All’indomani della trionfale trasferta europea in casa degli olandesi dell’Az e a due giorni dall’impegno casalingo con il Luton in Premier League, Nicolò Zaniolo nella giornata di ieri si è presentato davanti alla Procura a Torino. Dove ha confermato la propria linea difensiva in merito al caso scommesse che da alcune settimane lo vede coinvolto in prima persona. In un’aula del Palazzo di Giustizia “Bruno Caccia”, infatti, il fantasista dell’Aston Villa ha ribadito di aver scommesso, sì, ma soltanto a poker e a blackjack. Non sul calcio, dunque, versione che – se confermata – alleggerirebbe molto la sua posizione nell’alveo della giustizia sportiva.

Cosa ha detto Zaniolo

L’ex giocatore della Roma, indagato al pari dei suoi colleghi Sandro Tonali e Nicolò Fagioli per esercizio abusivo di attività di gioco o scommessa, è stato così l’ultimo in ordine di tempo a presentarsi presso il Tribunale di Torino per esporre la propria versione dei fatti. E, a differenza dei due colleghi di Newcastle e Juventus rispettivamente che hanno ammesso davanti agli inquirenti e alla Procura Federale presieduta da Giuseppe Chinè di aver scommesso sul pallone, arrivando poi a un patteggiamento per determinare la sanzione in seno alla Figc, Zaniolo ha adottato un’altra strategia. Negando, appunto, di aver mai effettuato puntate relative a partite di calcio. Una tesi, la sua, emersa fin dalle ore successive alla sua iscrizione nel registro degli indagati, confermata nelle successive settimane e ora ribadita anche davanti alla pm Manuela Perrotta che, insieme agli investigatori della squadra mobile torinese, indaga da mesi su un giro di scommesse su piattaforme online illecite. Secondo il quadro emerso fino a questo momento, dunque, in ambito calcistico il giocatore dell’Aston Villa non rischierebbe nulla, mentre a livello penale se la dovrebbe cavare con una multa.

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