Faceva la statua in Serie A, ora coltiva Marijuana: lo riconoscete?

Dopo una carriera indimenticabile, la nuova vita dell'ex calciatore ora gira attorno alla Cannabis: ecco chi è
Faceva la statua in Serie A, ora coltiva Marijuana: lo riconoscete?© Getty Images

Da calciatore a imprenditore: un passaggio compiuto da tantissimi ex professionisti del pallone che, una volta appesi gli scaprini al chiodo, decidono di reinventarsi. C'è chi ha deciso di puntare sul padel, chi sulla ristorazione, chi addirittura sulla coltivazione della cannabis a scopo terapeutico. Stiamo parlando dell'ex centrocampista australiano Mark Bresciano che dopo aver militato in Italia dal 1999 al 2011 indossando le maglie di Empoli, Parma, Palermo e Lazio, ha deciso di dire basta nel 2015 dopo l'esperienza in Qatar con l'Al-Gharafa.

Bresciano investe sulla cannabis

Il classe 1980, che attualmente fa parte della dirigenza del Catania, in Serie C, una volta terminata la carriera nel calcio giocato è tornato in patria dove ha deciso di reinventarsi investendo nel settore immobiliare e, appunto, nella coltivazione della cannabis per scopi terapeutici. "Al momento sto studiando con un partner che sta lavorando per produrre medicinali a base di marijuana entro il prossimo anno. L’azienda si chiama Greenhope. Abbiamo individuato un sito e ottenuto le licenze necessarie", disse al momento della presentazione dell'idea.

Ovviamente non mancano le difficoltà: "C’è ancora molta strada da fare prima di poter produrre farmaci a base di cannabis. Per il momento andremo in Canada e negli Stati Uniti per saperne di più, oltre che in Europa, dove ci sono esperti". La voglia di aiutare la gente che ne ha bisogno è tanta, come recita anche il claim del sito ufficiale della sua compagnia: "La speranza sta arrivando… il movimento è medicinale".

A cosa serve la cannabis a scopo terapeutico

La cannabis a scopo terapeutico viene utilizzata per lenire in caso di altri trattamenti non efficaci i dolori cronici, o per contrastare anche gli effetti di chemioterapia, radioterapia, l’eccessiva pressione endooculare nei pazienti affetti da glaucoma. In Italia, come si legge sul sito del Ministero della Salute, non può essere considerata come una terapia, ma un trattamento sintomatico di supporto ai trattamenti standard.

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