Ricordando Arpad Weisz, l'allenatore assassinato

Il 31 gennaio di 80 anni fa, il più grande tecnico degli Anni 30 finiva nelle camere a gas di Auschwitz, dopo 16 mesi di lavori forzati

Fu chiuso in una camera a gas ad un anno meno quattro giorni dalla liberazione di Auschwitz, ucciso assieme ad altri uomini ridotti a scheletri, senza identità, perché un essere umano privo di identità non è più un essere umano, è un essere annullato. E questo, d’altronde, era il vero obiettivo dei nazisti: annullare coloro che venivano reclusi nei campi di sterminio. Eppure Árpád Weisz era stato il