Platini, giustizia è fatta! Michel, pensaci e torna: volendo anche alla Juve

Chiusa un’ingiustizia durata 10 anni: "Non mi volevano presidente Fifa. Il mio onore è tornato, ma sono vecchio per nuove responsabilità". Assolto anche Blatter
Platini, giustizia è fatta! Michel, pensaci e torna: volendo anche alla Juve© EPA

Nessuno restituirà a Michel Platini gli ultimi dieci anni di vita e di carriera. Ma al danno si unirebbe la bruciante beffa se il calcio perdesse anche i prossimi dieci, per la nausea che comprensibilmente prova lo stesso Platini, senza dubbio felice per la fine dell’incubo giudiziario orchestrato contro di lui, però ancora incapace di scrollarsi di dosso l’amarezza per quanto provato. Da ieri nessuno può più accusarlo di niente, nessuno può permettersi di ritenerlo colpevole di corruzione: l’ennesima e ultima assoluzione, questa volta presso il tribunale d’appello di Muttenz, ha fatto cadere tutte le accuse montate contro di lui da dieci anni a questa parte. Era il 2015 quando l’incubo era iniziato e, con una kafkiana sequenza di eventi, lo aveva tagliato fuori dalla corsa alla presidenza della Fifa, nella quale sarebbe stato uno dei favoriti.

"Tornato l'onore, ma ora sono troppo vecchio"

Ma proprio il tempismo dell’infinita inchiesta hanno reso impossibile il ritorno alla vita politica per Michel, che ieri è andato dritto, senza usare i suoi sarcastici dribbling verbali. "La persecuzione della Fifa e di alcuni procuratori svizzeri degli ultimi 10 anni è completamente finita. La storia è molto semplice: mi è stato impedito di diventare presidente della Fifa. Il mio onore è tornato, ma ora sono troppo vecchio per nuove responsabilità. Conosco la storia fin dall’inizio e so che si trattava di un complotto per impedirmi di diventare presidente della Fifa. So che per i miei nemici il tempo era importante. Non gli importa dei 2 milioni: è il tempo che volevano togliermi".  E gliel’hanno tolto con l’accusa (mossa anche a Blatter) di falso in documenti e gestione infedele per presunte irregolarità nelle assegnazioni dei mondiali di calcio in Russia e Qatar. Il ministero pubblico della Confederazione elvetica li riteneva tra l’altro responsabili di truffa.

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Michel ti sbagli, sei ancora pronto

La Procura federale aveva sostenuto che la Fifa fosse stata frodata per una somma di due milioni di franchi. Tutto cancellato con la sentenza di ieri. Purtroppo anche i dieci anni passati dall’inizio della vicenda e la carriera di Platini. Affogato nell’amarezza delle sue considerazioni, però, c’è anche un errore: Michel non è troppo vecchio per nuove responsabilità. E il calcio, a qualsiasi livello, ha bisogno della sua intelligenza tagliente, della conoscenza del mondo di cui è stato sempre protagonista grazie al pensiero. Il problema del calcio di oggi è che i calciatori conoscono il calcio, ma raramente conoscono il business e non sanno fare politica; mentre i manager che hanno buone idee per sviluppare il business e attitudine per la politica, molto spesso non hanno mai calciato un corner nella loro vita. Insomma è davvero raro trovare un calciatore che abbia la cultura, la competenza e la brillantezza per aiutare il calcio a evolversi nel mondo che si trasforma, senza snaturarsi ma facendo fronte alle nuove esigenze.

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Platini: chi ama il calcio ci spera ancora

Platini è uomo di campo, conosce il punto di vista di chi gioca e sa dialogare con chi comanda e con chi investe. È un perno intorno al quale sarebbe bello far girare un po’ del futuro del pallone. A giugno compirà 70 anni, è in forma, la lingua sempre molto affilata e ancora molte idee che frullano in testa. Troppo vecchio? No, amareggiato. E la speranza è che gli passi. Nel suo ristorante in Costa Azzurra ha voluto mettere una sua foto (scattata dal grande Salvatore Giglio). Ma non ha scelto la posa di Tokyo (che lo ha un po’ annoiato) o un esultanza a braccia alzate. È la foto di una partita di Coppacampioni contro lo Sparta Praga e lui ha la maglia infangata e appare provato dalla battaglia, ma senza la minima intenzione di arrendersi. Ogni riferimento non è puramente casuale. Chissà se oggi guarderà quella foto e si sentirà meno vecchio. Chi ama il calcio lo spera: ci sono un sacco di cose da fare. Volendo anche alla Juventus.

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Nessuno restituirà a Michel Platini gli ultimi dieci anni di vita e di carriera. Ma al danno si unirebbe la bruciante beffa se il calcio perdesse anche i prossimi dieci, per la nausea che comprensibilmente prova lo stesso Platini, senza dubbio felice per la fine dell’incubo giudiziario orchestrato contro di lui, però ancora incapace di scrollarsi di dosso l’amarezza per quanto provato. Da ieri nessuno può più accusarlo di niente, nessuno può permettersi di ritenerlo colpevole di corruzione: l’ennesima e ultima assoluzione, questa volta presso il tribunale d’appello di Muttenz, ha fatto cadere tutte le accuse montate contro di lui da dieci anni a questa parte. Era il 2015 quando l’incubo era iniziato e, con una kafkiana sequenza di eventi, lo aveva tagliato fuori dalla corsa alla presidenza della Fifa, nella quale sarebbe stato uno dei favoriti.

"Tornato l'onore, ma ora sono troppo vecchio"

Ma proprio il tempismo dell’infinita inchiesta hanno reso impossibile il ritorno alla vita politica per Michel, che ieri è andato dritto, senza usare i suoi sarcastici dribbling verbali. "La persecuzione della Fifa e di alcuni procuratori svizzeri degli ultimi 10 anni è completamente finita. La storia è molto semplice: mi è stato impedito di diventare presidente della Fifa. Il mio onore è tornato, ma ora sono troppo vecchio per nuove responsabilità. Conosco la storia fin dall’inizio e so che si trattava di un complotto per impedirmi di diventare presidente della Fifa. So che per i miei nemici il tempo era importante. Non gli importa dei 2 milioni: è il tempo che volevano togliermi".  E gliel’hanno tolto con l’accusa (mossa anche a Blatter) di falso in documenti e gestione infedele per presunte irregolarità nelle assegnazioni dei mondiali di calcio in Russia e Qatar. Il ministero pubblico della Confederazione elvetica li riteneva tra l’altro responsabili di truffa.

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