Ceferin tuona e avvisa l’Italia: “Gli stadi sono una vergogna”. Sull’Inter...

Il numero 1 della Uefa parla delle strutture del nostro Paese e si concentra sulla semifinale di ritorno tra i nerazzurri e il Barcellona

La soddisfazione per il primo anno di nuovi format per le coppe europee, il fastidio per le infrastrutture calcistiche italiane. In un'intervista rilasciata a SportMediaset il presidente della Uefa, Aleksander Ceferin, affronta questi e altri argomenti, partendo dall'attualità e da una nuova Champions che sembra aver superato l'esame del primo anno. "Sono più che soddisfatto. Il nostro nuovo formato ha avuto un grande successo. Penso che chi ama e capisce il calcio capisca che questa stagione è stata fantastica - sottolinea il numero 1 del calcio europeo -. Abbiamo avuto partite davvero incredibili. L'ultima giornata della fase a gironi è stata incredibile. Alcune grandi squadre hanno rischiato seriamente di essere eliminate. Per esempio, il Psg che ora è in semifinale: se avessero perso una o due partite, sarebbero stati eliminati. Quindi, stagione fantastica. Penso che anche quelli che criticano sempre tutto ora abbiano capito. Se poi vogliono ammetterlo, è un altro discorso".

Ceferin lancia l'allarme: "Situazione pessima"

Tra le 4 in corsa per alzare al cielo la coppa dalle grandi orecchie l'Inter di Simone Inzaghi che stasera riceve il Barça dopo il 3-3 dell'andata in Spagna: "L'Inter sta facendo una grande stagione. E' una squadra esperta, ha un ottimo allenatore, tatticamente gioca bene. Non voglio sbilanciarmi prima della partita di stasera, ma ho le prove che avevo previsto che l'Inter sarebbe andata molto lontano". L'attenzione si sposta sul tema stadi, sulla candidatura di San Siro per ospitare la finale di Champions recentemente respinta. "Penso che le infrastrutture calcistiche italiane siano una vergogna. Siete uno dei Paesi calcistici più grandi, avete vinto molti Mondiali, Europei, Champions. E allo stesso tempo, tra i grandi Paesi, avete di gran lunga le peggiori infrastrutture. A essere onesto, sono un po' stanco di queste discussioni italiane sulle infrastrutture, perché tutto ciò che vediamo sono solo parole. Spero che l'Italia faccia qualcosa. I club hanno bisogno di aiuto da parte del governo, dei comuni, e anche dagli investitori privati. E' tempo di agire, perché la situazione è pessima". Parole che a sette anni dagli Europei da ospitare insieme alla Turchia fanno suonare l'allarme. "Non sono ancora preoccupato. Penso che ora anche il governo abbia capito che deve fare qualcosa. Ho molta fiducia in Gabriele Gravina, che è il mio primo vicepresidente. Farò tutto il possibile per colmare il gap. Sono sicuro che l'Italia ospiterà l'Europeo del 2032".

 

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Ceferin tra Mondiale per club e Var

Spazio anche al nuovo Mondiale per club, voluto dalla Fifa, che presenta al via tante squadre europee. "E' difficile dirlo, perché il torneo non è ancora iniziato. Da un lato ci sono i giocatori che si lamentano del troppo carico di partite. Dall'altro, ci sono i club, soprattutto quelli grandi ,che vogliono giocare di più. Non so se un torneo che finirà cinque settimane dopo la stagione non avrà conseguenze sulla salute dei giocatori. Vedremo". Molti allenatori, ma anche tanti giocatori sono preoccupati per il numero di partite che continua a crescere. "Il calendario è pieno. Talmente pieno che non possiamo aggiungere più partite. Sono d'accordo. Ma la situazione è paradossale. Da un lato, i club vogliono essere sostenibili e hanno bisogno di più partite per avere ricavi. Dall'altro, i giocatori giocano troppo e si infortunano. Ma se i club fossero abbastanza forti finanziariamente per pagare tutto, non avrebbero bisogno di così tante partite. E' un circolo vizioso". Capitolo Var. "Anch'io mi lamento spesso di certe decisioni. Ho detto tante volte che il Var è utile. Ma sul fallo di mano, nessuno sa davvero cosa sia e cosa non sia. Sul fuorigioco è giusto annullare un gol per tre centimetri di fuorigioco, come successo all'Inter. Le regole sono quelle e dobbiamo rispettarle. Ma penso che si possa lavorare di più sul Var. Per quanto riguarda una comunicazione pubblica, per ora non se ne parla".

La Superlega e il bilancio a Nyon: Ceferin spiega

Non può mancare il discorso Superlega, un progetto naufragato sul nascere anche per il netto no dei tifosi. "Sapevamo già che i tifosi, e i calciatori, sono i veri protagonisti del calcio. Non noi amministratori o gli arbitri. I più importanti sono i tifosi e i giocatori. I tifosi hanno dimostrato che amano il calcio e vogliono che resti aperto e accessibile a tutti. Amo i tifosi italiani, perché per loro il calcio è tutto. Almeno da quello che vedo, sono meno coinvolti in politica o politiche sportive. Però, devo dire che non li ho visti protestare molto contro la Superlega. Sono stati soprattutto i tifosi inglesi a farsi sentire. Ma rispettiamo i tifosi: abbiamo un memorandum d'intesa con le organizzazioni dei tifosi e cerchiamo di coinvolgerli il più possibile". Ceferin fa un bilancio del suo percorso da numero 1 di Nyon. "E' difficile giudicarsi da soli. Ma penso che la cosa più importante fatta, non solo da me, ma da tutta la squadra Uefa, sia stata mantenere il calcio aperto a tutti. Condividiamo il 97% dei fondi con le parti interessate: così teniamo vivo il sogno, i club e le federazioni nazionali. Il calcio è unico al mondo. Non è solo uno spettacolo, è vita, è per tutti. Finché sarò qui, non permetterò che diventi un gioco chiuso e d'elite". Infine il no all'ipotesi di club europei in competizioni Uefa: "Non ne abbiamo nemmeno discusso. Il calcio è nato in Europa e resterà una competizione per club europei. Anche se, va detto, tutti i club europei sono in realtà club mondiali, perché hanno giocatori da tutto il mondo".

 

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La soddisfazione per il primo anno di nuovi format per le coppe europee, il fastidio per le infrastrutture calcistiche italiane. In un'intervista rilasciata a SportMediaset il presidente della Uefa, Aleksander Ceferin, affronta questi e altri argomenti, partendo dall'attualità e da una nuova Champions che sembra aver superato l'esame del primo anno. "Sono più che soddisfatto. Il nostro nuovo formato ha avuto un grande successo. Penso che chi ama e capisce il calcio capisca che questa stagione è stata fantastica - sottolinea il numero 1 del calcio europeo -. Abbiamo avuto partite davvero incredibili. L'ultima giornata della fase a gironi è stata incredibile. Alcune grandi squadre hanno rischiato seriamente di essere eliminate. Per esempio, il Psg che ora è in semifinale: se avessero perso una o due partite, sarebbero stati eliminati. Quindi, stagione fantastica. Penso che anche quelli che criticano sempre tutto ora abbiano capito. Se poi vogliono ammetterlo, è un altro discorso".

Ceferin lancia l'allarme: "Situazione pessima"

Tra le 4 in corsa per alzare al cielo la coppa dalle grandi orecchie l'Inter di Simone Inzaghi che stasera riceve il Barça dopo il 3-3 dell'andata in Spagna: "L'Inter sta facendo una grande stagione. E' una squadra esperta, ha un ottimo allenatore, tatticamente gioca bene. Non voglio sbilanciarmi prima della partita di stasera, ma ho le prove che avevo previsto che l'Inter sarebbe andata molto lontano". L'attenzione si sposta sul tema stadi, sulla candidatura di San Siro per ospitare la finale di Champions recentemente respinta. "Penso che le infrastrutture calcistiche italiane siano una vergogna. Siete uno dei Paesi calcistici più grandi, avete vinto molti Mondiali, Europei, Champions. E allo stesso tempo, tra i grandi Paesi, avete di gran lunga le peggiori infrastrutture. A essere onesto, sono un po' stanco di queste discussioni italiane sulle infrastrutture, perché tutto ciò che vediamo sono solo parole. Spero che l'Italia faccia qualcosa. I club hanno bisogno di aiuto da parte del governo, dei comuni, e anche dagli investitori privati. E' tempo di agire, perché la situazione è pessima". Parole che a sette anni dagli Europei da ospitare insieme alla Turchia fanno suonare l'allarme. "Non sono ancora preoccupato. Penso che ora anche il governo abbia capito che deve fare qualcosa. Ho molta fiducia in Gabriele Gravina, che è il mio primo vicepresidente. Farò tutto il possibile per colmare il gap. Sono sicuro che l'Italia ospiterà l'Europeo del 2032".

 

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