Il calcio ha bisogno di Platini
Ma il concetto di vecchio è, ovviamente, relativo, perché Platini ha appena compiuto 70 anni, che in Italia è l’età minima per aspirare alla presidenza del Coni o per farsi rieleggere alla Federcalcio. E il calcio avrebbe disperato bisogno delle idee di Michel, così come della sua visione d’insieme che valuti il business (che non ha mai ripudiato) e pesi le esigenze dei calciatori (di cui è stato un discreto paladino). Platini è stato l’ultimo a portare avanti delle vere riforme nell’ingessato mondo del pallone e conserva, tutt’oggi, l’invidiabile lucidità di pensiero che gli aveva fatto scalare la politica del calcio negli Anni 90 e nei primi duemila. Platini è un uomo di calcio, uno sportivo vero, che non venderebbe mai l’essenza pura del calcio, ma nello stesso tempo è un manager che capisce cosa la modernità chiede al calcio per consentirgli di sopravvivere in un mondo che cambia velocemente. Varrebbe davvero la pena riannodare quello che è stato reciso dieci anni fa, in modo brutale, con una giustizia usata come "clava", appunto.
La Juve ci pensi
Lo hanno tolto dal calcio per dieci anni, ora qualcuno restituisca il calcio a Platini. Per il bene di chi, il calcio, lo ama e vede in Platini una possibile salvezza della sua passione. Da qualche parte in Fifa o Uefa o, semmai, in qualche club, qualcuno dovrebbe fare una riflessione seria su Platini. Anche se fosse irremovibile dal suo “buen retiro” di Cassis, il calcio ha l’obbligo morale di effettuare un tentativo. Anche la Juventus, in fondo, potrebbe farci un pensierino. In questa nuova versione molto francese, portare a bordo Le Roi potrebbe essere, tutto sommato, quasi naturale. E i tifosi, gente abituata a un certo tipo di giustizia, apprezzerebbero non poco.
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