Manca poco più di un mese e Alejandro Gomez, per tutti il Papu, potrà tornare a giocare. Ad ottobre 2023 l'argentino ricevette due anni di squalifica per doping. Squalifica che non gli è mai andata giù: "Prendi la cocaina, ti fumi uno spinello e ti danno sei mesi. Io mi sono beccato due anni per aver preso uno sciroppo per la tosse di mio figlio. A chi può venire in mente? Ma va bene, l'ho mandata giù e ora sono qui a darmi da fare", ha dichiarato all'agenzia stampa argentina Corta. Gomez fu sanzionato perché a ottobre 2022, quando giocava nel Siviglia, risultò positivo al controllo antidoping: avrebbe assunto uno sciroppo appartenente al figlio senza il consenso dei medici e della società. Al momento della sentenza, il Papu aveva appena firmato per il Monza, dove ha collezionato solo due spezzoni di partita in Serie A. Durante il periodo di squalifica gli è stato concesso di allenarsi con il Renate in Serie C.
Il Papu pronto a ripartire
In estate Gomez ha firmato un contratto di due anni con il Padova neopromosso in B, dove a 37 anni cercherà di rilanciarsi, anche se dimenticare quanto accaduto anni non sarà facile: "I primi mesi sono stati difficili, perché non capivo perché stesse succedendo proprio a me, nel momento più alto della mia carriera, dopo aver vinto un Mondiale. Ma la vita a volte ti riserva questi colpi e queste sorprese. Mi ha alimentato il desiderio di chiedermi perché mi costringono a ritirarmi dal calcio se non voglio e non è il mio momento, perché devono essere due o tre persone in giacca e cravatta, che non hanno mai fatto sport, a decidere quando ritirarmi", ha confessato. "Ero furioso. All'inizio mi costava guardare il calcio, spegnevo la televisione, per me il calcio era morto. Mi sono isolato e ho iniziato a lavorare con uno psicologo perché era un circolo vizioso dal quale non riuscivo a uscire", ha concluso.