Chelsea e Tottenham, i sogni si chiamano Osimhen e Nagelsmann

Con loro anche il Liverpool a comporre un trio di grandi deludenti e deluse, però decise a una profonda ricostruzione. In ritardo gli Spurs: non hanno ancora il tecnico
Chelsea e Tottenham, i sogni si chiamano Osimhen e Nagelsmann

La Premier ha appena chiuso i battenti e solo ai meno attenti sarà sfuggito che tre delle squadre che nella scorsa stagione avevano occupato le prime quattro posizioni non sono riuscite a riconfermarsi, steccando clamorosamente un’annata cominciata con aspettative ben diverse. Tra le deluse, la prima a calare l’asso è quella che più ha disatteso le previsioni. Non era un mistero, ieri il Chelsea lo ha reso ufficiale: da luglio, Mauricio Pochettino sarà il nuovo tecnico dei londinesi. Il cinquantunenne argentino ex Tottenham e Psg, ha firmato un contratto biennale con opzione per una terza stagione. Sarà, dunque, lui il quarto allenatore della nuova gestione dei Blues, colui che dovrà cercare di cancellare la peggior stagione di sempre in Premier League. Una scelta forte, ricaduta su un tecnico che, oltre a conoscere bene il campionato inglese, ha già anche dimostrato di saper gestire un gruppo importante. Un tecnico che, però, a diff erenza del suo predecessore, vorrà partecipare in modo concreto alle scelte di mercato. La parola d’ordine di Pochettino sarà sfoltire. Dopo lo squinternato mercato messo in piedi da Boehly nel suo primo anno alla guida del Chelsea - con ben 17 elementi arrivati e una spesa complessiva che ha superato i 630 milioni di euro - la lista parziale dei partenti è lunga.

Chelsea, pista Osimhen?

Tornerà, ma non per restare, Romelu Lukaku. L’attaccante belga, infatti, non rientra nei piani del tecnico, che nel suo ruolo ha, invece, un obiettivo ben preciso: Victor Osimhen. Il Chelsea ci proverà, consapevole, però, che strappare al Napoli campione d’Italia il suo giocatore più rappresentativo sarà molto complicato. I Blues cercheranno di convincere De Laurentiis mettendo sul piatto cifre stratosferiche: si parla di un’off erta di 150 milioni di euro già pronta. Il primo fra gli obiettivi a raggiungere Londra dovrebbe, invece, essere, il centrocampista dello Sporting Lisbona, Manuel Ugarte. La cifra che il Chelsea è pronto a sborsare è vicina ai 60 milioni. Per la difesa, invece, l’obiettivo principale è lo stesso della scorsa estate: Jules Kounde del Barcellona, che dovrebbe prendere il posto del deludenteKalidou Koulibaly. Nella lista dei sacrifi cabili spunta il nome di Mason Mount: il centrocampista è nel mirino di più squadre in Premier, Man United in testa. I Red Devils sarebbero pronti a mettere sul tavolo una cifra vicina agli 80 milioni. Sicuri dell’addio sono, invece, Pulisic, Ziyech, Loftus-Cheek e Aubameyang.

Liverpool e Tottenham, che faranno?

Anche le altre due delusioni della stagione inglese, Liverpool e Tottenham - rispettivamente seconda e quarta nella stagione precedente - portano sulla schiena la scritta “Lavori in corso”. La situazione al momento più confusa è quella che riguarda gli Spurs, ancora in attesa di defi nire il nuovo corso dopo gli addii di Conte e Paratici. Al momento, la priorità è, dunque, quella di individuare il nuovo allenatore. Il proprietario degli Spurs, Daniel Levy - alle prese con il crescente malumore dei tifosi - ha fra le mani due liste: quella dei sogni e quella delle opportunità concrete. Nella prima si leggono i nomi di Luis Enrique e Julian Nagelsmann. Nell’altra, invece, quelli dell’ex Leicester, Brendan Rodgers, e del tecnico del Celtic, Ange Postecoglou. Quest’ultimo, al momento, sembra essere l’indiziato numero uno a guidare gli Spurs nel 2023- 24. Anche in casa Liverpool sarà un’estate di rivoluzione. Nomi del calibro di Chamberlain, Keita, Arthur, Milner, Adrian e Firmino hanno salutato i Reds. Per il tecnico tedesco l’estate alle porte sarà quella della ricostruzione: «Non sono per nulla stanco e non ho bisogno di riposo. Sarà un’estate molto impegnativa per me e sono più che felice di poterlo fare», ha detto il tedesco riferendosi al gran lavoro che lui stesso dovrà fare per ricostruire una squadra competitiva.

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