Schick, un'altra rinascita: perchè questa può essere la volta buona

Fermo per mesi a causa di un altro infortunio, l’attaccante ceco è tornato in campo e punta ad aiutare il Leverkusen nella corsa al titolo
Schick, un'altra rinascita: perchè questa può essere la volta buona© Getty Images

Patrik Schick sa cosa vuol dire ripartire da zero, rialzarsi dopo le difficoltà, fare i conti con le battute d’arresto. A quasi 28 anni (da compiere il 24 gennaio) ha alle spalle un trasferimento saltato per problemi cardiaci, svariati infortuni che ormai non si contano più, reputazioni abbattute e ricostruite. Oltre al talento, il ceco ha ormai la scorza dura. Ed è anche grazie a questo, che in questo finale di 2023 sta tornando ad essere un giocatore importante per il Bayer Leverkusen, dopo un anno solare praticamente sempre fermo.

Schick, un 2023 da incubo

Al 25 ottobre, il conto dei minuti trascorsi in campo dal Patrik Schick nel 2023 ammontava a circa 135. Un partita e mezza. Tre tempi. Tutti concentrati in meno di un mese, tra la seconda metà di febbraio e la prima di marzo. Mai da titolare, sempre entrando dalla panchina. Veniva da un lungo periodo fermo ai box, oltre tre mesi, per un infortunio agli adduttori che si portava dietro già da prima che la Bundesliga si fermasse per il Mondiale.

Dopo il ritorno e le comparsate nei finali di gara, una ricaduta gli ha fatto terminare in anticipo la stagione che doveva consacrarlo, specie alla luce dei 27 centri dell’anno prima valsi la qualificazione in Champions League. Si è fermato appena a 4 centri, ma ancora peggio si è fermato per altri mesi, saltando di fatto l’intera preparazione estiva con la squadra. Solo un anno e mezzo fa l’ex Roma e Sampdoria aveva rinnovato con i Werkself fino al 2027 e sembrava aver trovato il posto ideale per riuscire a esprimere il suo immenso potenziale.

Il ritorno in grande stile

Nonostante l’acquisto (indubbiamente azzeccato) di Victor Boniface, il Bayer ha sempre considerato Schick come un elemento importante della rosa, specialmente con la prospettiva di poter competere su più fronti e la necessità di fare turnover. Così, appena lo ha riavuto a disposizione, Xabi Alonso ha provato a dargli minuti sin da subito, a fine ottobre. Peccato che, dopo mezz’ora in Europa League col Qarabag e una manciata di minuti col Friburgo, un problema al polpaccio lo abbia di nuovo rimesso in infermeria.

Il 30 novembre ha invece bagnato il secondo, vero ritorno - in Europa League contro gli svedesi dell’Hacken - con un gol, poi tre giorni dopo ha servito un assist decisivo a Boniface contro il Dortmund per evitare la prima sconfitta stagionale. In settimana ha trovato un altro gol, contro il Paderborn in Coppa, e poi si è nuovamente ripetuto ancora in Europa nella sfida col Molde. 3 gol e un assist nelle ultime 5 partite, entrando in una rete ogni 40 minuti di media.

Ora è chiamato a confermarsi nel finale d’anno, nelle due gare contro Eintracht e Bochum, poi potrà sfruttare la pausa per rimettersi in forma, nella sua miglior forma, per un 2024 che potrebbe essere l’anno che sancirà la sua rinascita. Magari festeggiando anche il suo primo trofeo con il Leverkusen, e non da comparsa.

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