Due anni e mezzo fa, Jadon Sancho era sul punto di prendersi tutto: era reduce da un quadriennio oltre l’ordinario col Borussia Dortmund, che lo aveva pescato a 17 anni pagandolo 7 milioni dal Manchester City, ma in un’estate tutto è cambiato. In peggio. Dal trasferimento al Manchester United e un amore mai sbocciato al rigore sbagliato in finale a Euro 2020, l’estate 2021 ha rappresentato l’inizio del tracollo di un talento sopraffino che si è perso. E per ripartire non poteva che tornare nel posto in cui è stato meglio, con il giallonero addosso.
Quando se ne andò, lasciò le responsabilità in mano a Jude Bellingham ed Erling Haaland, talenti in ascesa come lui. Non sono riusciti a vincere un Meisterschale (anche se il primo ci è andato vicinissimo, ma questa è un’altra storia) e oggi sono gli uomini simbolo di due colossi europei. Il norvegese ha già vinto tutto col Manchester City, il suo ex compagno è già l’idolo del Real Madrid a vent’anni.