Liga, Tebas ottimista: "Completeremo il campionato e nessuno potrà rifiutarsi di giocare"

Il presidente della federazione spagnola fiducioso sul ritorno in campo nonostante l'emergenza Coronavirus: "Fino al 31 luglio possiamo certamente giocare e il tempo potrebbe anche essere esteso un po' di più"
Liga, Tebas ottimista: "Completeremo il campionato e nessuno potrà rifiutarsi di giocare"© EPA

MADRID (SPAGNA) - "Quando verrà dato l'ordine di ripartire, nessuno può rifiutarsi di giocare". Così il presidente della Liga, Javier Tebas, protagonista del forum via social Adea Conecta, in cui - come riporta il quotidiano spagnolo Marca - ha voluto chiarire che le competizioni verranno portate a termine e il numero di squadre non cambierà. "Stiamo lavorando su come terminare questa stagione e su come iniziare la prossima. Abbiamo diversi scenari di calendario. Attualmente non li mettiamo sul tavolo perché stiamo scartando alcuni scenari. Tutti i contratti sono fatti su un modello di competizione che prevede 20 club . Dovrebbe essere modificato così tanto da danneggiare tutti. Ci saranno le retrocessioni", ha aggiunto.

Tebas fiducioso sulla ripresa

"Oggi non c'è l'ipotesi di annullare il campionato. Né la Uefa né la Liga lo hanno pianificato. Fino al 31 luglio, possiamo certamente giocare e potrebbe anche essere esteso un po' di più. Sono convinto che finiremo la stagione e avremo lo spazio per fare il prossimo e finirlo in tempo. Se un club si rifiuta di giocare, con l'autorizzazione sanitaria già in atto, verrebbe sanzionato perdendo le partite come è successo prima", spiega il numero uno della federazione spagnola, che poi precisa: "Stiamo cercando di fare in modo che questa pandemia non sia anche economica. Vogliamo tornare quanto prima alla normalità perchè molte famiglie dipendendono dal calcio. Abbiamo valutato in un miliardo di euro il danno economico qualora non riprendessimo a giocare mentre sarebbe di 300 milioni in caso di ripresa a porte chiuse. A partire da qui abbiamo stabilito delle strategie a livello lavorativo: alcuni club sono ricorsi all'Erte (l'equivalente della nostra cassa integrazione, ndr) e altri hanno concordato con i giocatori una riduzione degli ingaggi, in alcuni casi anche legata alla possibile ripresa. Su 42 club sono 38 che hanno trovato questo tipo di accordi".

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