Ancelotti, incredibile record col Real a un passo: serve battere l'Osasuna

Superando il club di Pamplona in finale di Coppa del Re, il tecnico dei Blancos vincerebbe tutti i titoli possibili in 2 stagioni. E il Brasile continua a corteggiarlo
Ancelotti, incredibile record col Real a un passo: serve battere l'Osasuna© Getty Images

MADRID (Spagna) - Il 10 è il numero riservato ai fuoriclasse e Carlo Ancelotti lo è diventato, nell'area tecnica, una volta tolti i pantaloncini e la maglietta per indossare la tuta, in allenamento, e la giacca e la cravatta (e il gilet portafortuna) il giorno delle partite. Sia bene inteso, Carletto era un gran bel calciatore, probabilmente un campione, ma lo status di fuoriclasse se l'è guadagnato grazie ai successi ottenuti in panchina. E dire che, per un eccesso fervere sacchiano (che lui stesso ha definito «sbagliato»), durante i suoi primi anni da allenatore, pensava che avrebbe potuto fare a meno dei numeri 10: «Che errore non volere Baggio al Parma. Se avessi la macchina del tempo, tornerei indietro e lo prenderei subito». Soltanto gli stolti non cambiano mai idea e lui, stolto, non lo è.

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Ancelotti, incredibile record col Real a un passo

Ebbene, il suo ultimo numero 10, qualora dovesse decidere di rifiutare l'offerta della nazionale brasiliana, sarà Luka Modric con il quale proverà, stasera, a regalare al Real Madrid la sua ventesima Copa del Rey. Battendo l'Osasuna, inoltre, Carletto conquisterebbe alla guida dei Blancos tutti i titoli possibili in due stagioni. Dopo la Supercoppa di Spagna, la Liga e la Champions dell'anno scorso, infatti, sono arrivati la Supercoppa d'Europa e il Mondiale per club. Manca, appunto, soltanto la Copa del Eey che, oltre a completare il Sextete, sarebbe anche il decimo trofeo del tecnico emiliano sulla panchina del Real. Il suo personalissimo numero 10, insomma. Ai titoli già citati bisogna, infatti, aggiungere quelli conquistati tra il 2013 e il 2015: un'altra Champions, un'altra Copa del Rey, un'altra Supercopa d'Europa e un altro Mondiale per club. Più in generale, invece, si tratterebbe del suo venticinquesimo titolo in carriera (26 con l'Intertoto vinto nel 1999 con la Juventus): «Giocare una finale è sempre molto bello. Ogni volta penso che potrebbe essere l'ultima. Ed è per questo che ai ragazzi dico sempre che devono godersela perché sono partite speciali». In caso di vittoria, inoltre, Ancelotti avrebbe l'opportunità di puntare e - conquistando anche la Champions League - di raggiungere Zinedine Zizou Zidane a quota 11. Complicato, invece, acciuffare il leggendario Miguel Muñoz e i suoi 14 titoli vinti alla guida dei Blancos in 14 anni, tra il 1960 e il 1974. A meno che non sia proprio vero che abbia intenzione di dire di no alla Federcalcio brasiliana che vorrebbe affidargli la nazionale più vincente della storia del gioco più amato in questa galassia: «Cosa ho in ballo da qui a fine stagione? Una finale e una semifinale, mica la vita. E, poi, a prescindere da come vada a finire, il mio futuro è chiaro: ho un contratto fino al 2024». No, non sembra un bluff. Sebbene, anche se avesse deciso di cedere alle avance della Seleçao VerdeAmarela, non lo direbbe. Men che meno in un momento così importante. Però, no, non sembra un bluff.

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