Real Madrid, e Ancelotti? Ora Florentino Perez deve tifare Brasile

Senza Liga e senza Champions, può succedere di tutto. Il presidente l'ha confermato e non ama gli esoneri, ma la voglia di cambiare sale e se arriva l'offerta della Seleçao...

BARCELLONA (Spagna) - Non è mai consigliabile prendere una decisione a caldo. Men che meno dopo una cocente delusione. Decisamente meglio farlo, a mente fredda, prima o dopo il momento clou della stagione. In prossimità del climax, infatti, le idee si sfocano e il rischio è quello di arrivare a conclusioni affrettate che finirebbero per compromettere tutto ciò che verrà dopo. Ed è per questa ragione che, in attesa di capire se ci saranno novità, non resta che prendere per buone le ultime dichiarazioni di Florentino Pérez su Carlo Ancelotti: «Ha un anno di contratto con noi e siamo entusiasti di lui». Parole non del tutto a freddo, considerato che sono arrivate poco dopo il successo in Copa del Rey. Tuttavia, il peso che il presidente galáctico dà alla competizione in questione è prossima allo zero, soprattutto se messa al cospetto della Champions League, il trofeo feticcio di tutto il madridismo.

Il Real Madrid rispetta Ancelotti

Ed è per questa ragione che il 4-0 incassato al City of Manchester potrebbe rimettere tutto in discussione sebbene, alla fine dell'incontro, Emilio Butragueño ci abbia tenuto a sottolineare che, nonostante «la serataccia», la posizione del club non è cambiata: «Carlo è un allenatore stupendo». Basterà essere un allenatore stupendo per essere confermato sulla panchina più complicata del mondo del pallone? Probabilmente sì. Ma in pochi ci metterebbero la mano sul fuoco in questo momento: «Il presidente è stato molto chiaro 15 giorni fa», ha chiosato con un certo orgoglio Carletto quando, all'interno della sala stampa del feudo del Manchester City, gli hanno fatto notare che le statistiche raccontano di un Don Florentino implacabile in caso di mancato trionfo in una delle due competizioni che realmente contano: Liga o Champions. Tuttavia, il madridismo rispetta Ancelotti, sia la persona affabile e esemplare nei comportamenti che il professionista «in grado di vincere tutti i trofei in due stagioni». Sono parole di Luka Modric che, sebbene corrispondano a verità, potrebbero essere confuse con un tentativo disperato di non considerare chiuso il loro ciclo al Santiago Bernabeu.

La variabile impazzita dal Brasile

E già, perché se salta l'allenatore di Reggiolo, potrebbero farlo (leggi: perdere importanza nell'undici titolare) anche i suoi senatori. Dal Pallone d'Oro croato a Toni Kroos e Karim Benzema: «La sconfitta è stata una batosta tremenda per tutto il madridismo, ma negli ultimi anni le cose sono state fatte così bene che non capisco la ferocia di alcune critiche», ha assicurato un vecchio idolo della tifoseria merengue, Iker Casillas. A favore della permanenza di Ancelotti a Madrid c'è anche l'accordo tra il Chelsea e Mauricio Pochettino, un tecnico che è sempre piaciuto a Perez, e di conseguenza la mancanza di valide alternative al netto, probabilmente, di Julian Nagelsmann. A sparigliare le carte potrebbe, invece, intervenire l'offerta della Federcalcio brasiliana, una vera e propria variabile impazzita che, però, potrebbe essere anche il punto d'incontro tra la voglia di rivincita di Carletto e il timore di Don Florentino di essere "costretto" a esonerarlo per la seconda volta.

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