Ancelotti, macché evasore: Carlo deve essere addirittura rimborsato

La vera storia del contenzioso con il Fisco spagnolo: in prima istanza il giudice ha dato ragione all'allenatore del Real attribuendogli il diritto alla restituzione di 1 milione 200 mila euro, ma la Procura di Madrid ha fatto ricorso in appello chiedendo addirittura una condanna penale

Macché evasore. La vera storia del contenzioso di Carlo Ancelotti con il Fisco spagnolo assume contorni sempre più chiari. In prima istanza, il giudice ha dato ragione all'allenatore del Real attribuendogli anche il diritto alla restituzione di 1 milione 200 mila euro. Tuttavia, la Procura di Madrid ha fatto ricorso in appello chiedendo addirittura una pesante condanna penale: 4 anni e 9 mesi di carcere. Eppure, in meno di 48 ore, la dinamica perversa dei titoli acchiappaclic sul web ha propalato annunci relativi a una realtà dei fatti diametralmente opposta, dimostrando, casomai ne avessimo avuto ancora bisogno, la differenza tra informazione e disinformazione. I fatti sono questi e sono relativi al biennio 2013-2015, al culmine del quale Ancelotti firmò la storica decima Champions madridista.

Ancelotti: "Sono convinto di essere innocente"

L'accusa mossa nei suoi confronti dal Fisco spagnolo era stata quella di avere evitato di pagare le tasse sui diritti d'immagine, suddivisi al cinquanta per cento con il Real. Ma Carlo ha pagato quanto doveva e, sentenza del 12 luglio scorso, il Tribunale di Madrid gli ha riconosciuto anche il diritto a un rimborso di 1 milione 200 mila euro. Il verdetto, però, è stato impugnato dalla Procura Provinciale di Madrid che ha interposto appello, negando la restituzione della somma e chiedendo anche la pesante condanna penale per frode fiscale, in quanto convinta che, all'epoca, Ancelotti fosse fiscalmente residente in Spagna. Tesi che i legali di Carlo smonteranno in Tribunale, come ha preannunciato lo stesso allenatore, in calce alla qualificazione della sua squadra ai quarti di Champions League: "Questa vicenda mi impressiona poiché si parla di una dichiarazione del 2015. Pensano fossi residente a Madrid, ma io non lo ero. Ho già pagato la multa, il denaro è stato versato nei conti dell’ispettorato fiscale e le parti stanno parlando per trovare una soluzione. Sono convinto di essere innocente, non risiedevo a Madrid nel 2015. Vedremo che cosa deciderà il giudice”.

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