"Al Khelaifi stava per essere arrestato prima della presentazione di Luis Enrique"

La rivelazione dalla rivista francese Mediapart: il motivo del ritardo della prima conferenza stampa del nuovo allenatore del Psg il 5 luglio scorso

Il governo del Qatar avrebbe esercitato pressioni sugli agenti di polizia francesi per evitare l'arresto di Nasser Al-Khelaifi, il presidente del Psg. Lo sostiene il sito francese Mediapart, secondo cui queste pressioni sono avvenute nell'ambito di un'indagine sulla detenzione in Qatar di Tayeb Benabderrahmane, ex collaboratore del presidente del club. Il 5 luglio scorso, i follower e i tifosi più devoti del Psg hanno dovuto pazientare più di due ore prima che iniziasse la diretta del club prevista per la conferenza stampa di presentazione di Luis Enrique, senza che venisse fornita alcuna spiegazione.

Al-Khelaifi, cosa è successo

Il motivo è stato svelato da Mediapart secondo cui il presidente del club, Nasser Al-Khelaïfi, che voleva essere presente al Campus del Psg, era stato arrestato quando era sceso dall'aereo e aveva visto la sua abitazione perquisita. Allo stesso tempo, il Qatar avrebbe inviato una lettera al governo francese rivendicando la “immunità diplomatica” del suo cittadino, che sarebbe stato presente “in visita di Stato” in qualità di “ministro” – carica che davvero detiene, anche se non ha portafoglio. Argomento che la polizia non avrebbe recepito, visto che lui era lì in qualità di dirigente del Psg, secondo un documento che Mediapart afferma di aver consultato. A quel punto sarebbe arrivato il segretario dell’ambasciata, che è stato “veemente” nel sostenere che questa operazione era “illegale” a causa dello “status diplomatico” di Al-Khelaïfi, secondo lo stesso documento. Avrebbe assicurato che il suo ambasciatore avrebbe chiamato Catherine Colonna, ministro degli Esteri, la quale avrebbe poi contattato Gérald Darmanin, ministro degli Interni, e avrebbe affermato che la polizia avrebbe ricevuto rapidamente “nuove istruzioni”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Al Khelaifi, la vicenda Benabderrahmane

Era noto che l'abitazione di Nasser Al Khelaifi era stata sottoposta a perquisizione in quei giorni di luglio. La vicenda ha inizio con una denuncia sporta a gennaio 2023 dal franco-algerino Tayeb Benabderrahmane, avvocato 42enne, che ha affermato di essere stato arrestato nel gennaio 2020 in Qatar, dove si era trasferito qualche mese prima per lavorare come lobbista. Benabderrahmane ha detto di essere stato trattenuto per sei mesi e interrogato dalla polizia locale, in particolare sui documenti che ritenevano essere in suo possesso e che avrebbero potuto rivelarsi compromettenti per Al-Khelaifi, cittadino del Qatar.

Messo agli arresti domiciliari, l'uomo afferma di essere stato finalmente autorizzato a lasciare il Qatar nel novembre 2020 dopo aver firmato un accordo di non divulgazione sui documenti. Una nota del servizio di intelligence interna francese, Dgsi, suggerisce che i documenti potrebbero includere video intimi di Al-Khelaifi con una donna.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il governo del Qatar avrebbe esercitato pressioni sugli agenti di polizia francesi per evitare l'arresto di Nasser Al-Khelaifi, il presidente del Psg. Lo sostiene il sito francese Mediapart, secondo cui queste pressioni sono avvenute nell'ambito di un'indagine sulla detenzione in Qatar di Tayeb Benabderrahmane, ex collaboratore del presidente del club. Il 5 luglio scorso, i follower e i tifosi più devoti del Psg hanno dovuto pazientare più di due ore prima che iniziasse la diretta del club prevista per la conferenza stampa di presentazione di Luis Enrique, senza che venisse fornita alcuna spiegazione.

Al-Khelaifi, cosa è successo

Il motivo è stato svelato da Mediapart secondo cui il presidente del club, Nasser Al-Khelaïfi, che voleva essere presente al Campus del Psg, era stato arrestato quando era sceso dall'aereo e aveva visto la sua abitazione perquisita. Allo stesso tempo, il Qatar avrebbe inviato una lettera al governo francese rivendicando la “immunità diplomatica” del suo cittadino, che sarebbe stato presente “in visita di Stato” in qualità di “ministro” – carica che davvero detiene, anche se non ha portafoglio. Argomento che la polizia non avrebbe recepito, visto che lui era lì in qualità di dirigente del Psg, secondo un documento che Mediapart afferma di aver consultato. A quel punto sarebbe arrivato il segretario dell’ambasciata, che è stato “veemente” nel sostenere che questa operazione era “illegale” a causa dello “status diplomatico” di Al-Khelaïfi, secondo lo stesso documento. Avrebbe assicurato che il suo ambasciatore avrebbe chiamato Catherine Colonna, ministro degli Esteri, la quale avrebbe poi contattato Gérald Darmanin, ministro degli Interni, e avrebbe affermato che la polizia avrebbe ricevuto rapidamente “nuove istruzioni”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...
1
"Al Khelaifi stava per essere arrestato prima della presentazione di Luis Enrique"
2
Al Khelaifi, la vicenda Benabderrahmane