Premier League, si decide in settimana per la ripartenza

Servono almeno 14 voti favorevoli e sei-sette società hanno già detto no
1) Liverpool: 1405© Getty Images

LONDRA - Giorni decisivi per il futuro della Premier League. Nel discorso di ieri il premier Boris Johnson non ha fatto riferimento agli sport professionistici ma oggi potrebbero arrivare delle novità sugli allenamenti di gruppo e intanto i club si riuniranno in videoconferenza per continuare a discutere del "Project Restart". Al momento non sarebbe previsto un voto sulla questione dei campi neutri - in caso di ripresa si dovrà giocare in un massimo di 8-10 stadi -, anche perché la proposta rischia di non passare visto che servono almeno 14 voti favorevoli e sei-sette società hanno già detto no: a opporsi sono soprattutto le squadre in lotta nei bassifondi della classifica e che darebbero l'ok solo se ci fosse il blocco delle retrocessioni. Giovedì, fra l'altro, è atteso un incontro col sottosegretario allo Sport, Oliver Dowden, e in settimana ci saranno anche dei confronti con le associazioni di calciatori (Pfa) e allenatori (Lma) sul protocollo sanitario, visto che diversi giocatori si sono dimostrati riluttanti a tornare in campo per paura del contagio. Gli ostacoli verso la ripresa, insomma, non mancano: il terzo giocatore positivo al Brighton ha un po' fiaccato il morale e anche Steve Parish, presidente del Crystal Palace, si è detto pessimista sulla possibilita' di ripartire il mese prossimo. C'è tempo fino al 25 maggio per dare una risposta alla Uefa ma il mancato completamento della stagione comporterebbe perdite per un milione di sterline. Intanto oggi ci sarà una riunione per discutere del prolungamento dei contratti in scadenza il 30 giugno e a capire soprattutto se ci sono le reali intenzioni di andare avanti, possibilmente ripartendo a giugno per portare a termine le ultime nove giornate di campionato.

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