Premier League e diritti tv, nuovo accordo da record: la cifra è clamorosa

Calcio inglese sempre più ricco. Nuovo contratto con Sky e Tnt per il quadriennio 2025/29: i dettagli
Premier League e diritti tv, nuovo accordo da record: la cifra è clamorosa© Getty Images

Ricca già lo era: dal 2025 in poi lo sarà ancora di più. La Premier League - come ha fatto trapelare nella serata di ieri la Bbc - ha, infatti, trovato un nuovo accordo per la vendita dei diritti televisivi nazionali valido per altri 4 anni, a partire dalla stagione 2025/26, con le due emittenti televisive Sky e Tnt: i broadcaster potranno trasmettere fino a 270 partite a stagione, assicurando alla Lega inglese la cifra record di 7,81 miliardi di euro. La Premier, dunque, si conferma di gran lunga il campionato più ricco, oltre che il più spettacolare al mondo. Nonostante dicembre sia appena iniziato, l’Arsenal è, infatti, già alle prese con il primo vero tentativo di fuga di questa stagione. Questa sera, vincendo sul campo del Luton, i Gunners potrebbero portarsi già a + 5 sul Liverpool secondo, e a + 6 sul Manchester City campione in carica, in attesa degli impegni delle altre due che, domani sera, giocheranno rispettivamente in casa dello Sheffield United e dell’Aston Villa.

Con una vittoria sugli Hatters, Saka e compagni metterebbero maggiore pressione sulle inseguitrici, per poi approfittare di un calendario sulla carta più abbordabile rispetto a quello delle avversarie, fino allo scontro diretto contro il Liverpool in programma ad Anfield il prossimo 23 dicembre. Come da copione, però, il tecnico dei londinesi, Mikel Arteta, alla vigilia della gara di Luton non ha voluto saperne di definire un’eventuale vittoria come il possibile inizio di una fuga: «Non penso a questo, penso solo a come giocare meglio domani (stasera, ndr) e a come essere più costanti e ancora più duri da battere. Quello che mi interessa sono solo le cose da mettere a punto e come possiamo utilizzare i nostri giocatori nel miglior modo possibile per vincere».

Arsenal, volare bassi. La rabbia del City

Insomma, in casa Gunners l’imperativo è quello di volare bassi e di non lasciarsi troppo trascinare dall’entusiasmo, consapevoli che - proprio come era accaduto nella scorsa stagione - il campionato si deciderà da gennaio in poi. Arteta, inoltre, ha glissato anche sulle parole dell’amico ed ex mentore, Pep Guardiola, il quale, dopo il pareggio contro il Tottenham viziato da alcune decisioni arbitrali abbastanza discutibili, aveva detto che non si sarebbe unito alle polemiche contro arbitri e Var innescate dal tecnico basco dopo la sconfitta in casa del Newcastle: «Non farò il Mikel Arteta», aveva detto con un po’ di sarcasmo il catalano. Il manager dei Gunners ha chiuso immediatamente la questione: «La prossima domanda, per favore», ha risposto a chi gli chiedeva un commento alle parole di Pep. In casa City, però, la pacatezza di Guardiola nel commentare la direzione di gara dopo il pareggio per 3-3 contro gli Spurs, non ha riscontrato successo fra i calciatori. Fra i più arrabbiati per le decisioni del fischietto inglese Simon Hooper, vi è il bomber Erling Haaland. Il norvegese, dopo aver protestato con forza già durante la gara, ha affidato al suo profilo X un commento velenoso alla decisione dell’arbitro di bloccare la corsa solitaria di Grealish verso la porta avversaria senza concedere il vantaggio. «Wtf», è stato il commento del numero 9 del City: l’acronimo di un’espressione britannica non particolarmente educata, che nella sua versione meno scurrile si tradurrebbe con un «ma come diavolo si fa?».

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