Mainoo, i paragoni con Zidane e lo United che vuole tenerselo stretto

Ci sono già paragoni importanti per il classe 2005. Ratcliffe vuole evitare lo sbaglio fatto in passato con Pogba e Southgate gli ha regalato la prima convocazione con l'Inghilterra
Mainoo, i paragoni con Zidane e lo United che vuole tenerselo stretto© Getty Images

LONDRA - Alla fine ci ha ripensato, cedendo alla tentazione di regalargli la prima convocazione con la nazionale dei Tre Leoni a soli 18 anni. Ieri pomeriggio Gareth Southgate è ritornato sui suoi passi e ha richiamato Kobbie Mainoo dal ritiro dell’Under 21 per aggregarlo alla Nazionale maggiore. D’altronde la decisione iniziale del ct inglese aveva stupito un po’ tutti, sollevando le immancabili critiche di stampa e tifosi: se è bravo abbastanza allora è anche grande abbastanza, si era detto. Qualche notte per pensarci - soprattutto dopo essere rimasto come tutti impressionato dalla dominante prestazione del giovane centrocampista nella sfida di FA Cup vinta dallo United contro il Liverpool - e Southgate ha corretto il tiro.

Mainoo, occasione in Nazionale

Le due amichevoli di lusso che l’Inghilterra giocherà contro Brasile e Belgio sembrano proprio il palcoscenico ideale per fargli fare esperienza e iniziare a valutare un suo possibile inserimento nel gruppo che parteciperà agli Europei in Germania, con l’obiettivo dichiarato di vincerli. D’altronde, per quanto improvvisa, l'esplosione del ragazzino nato a Stockport, cittadina a 10 km dal centro di Manchester, è stata così fragorosa da non poter essere ignorata. E questo nonostante a luglio, in precampionato, Mainoo si fosse infortunato a un ginocchio, rimanendo ai box per oltre 3 mesi. Erik ten Hag lo stava aspettando e, quando è tornato arruolabile, lo ha immediatamente messo in campo, preferendolo spesso a un campione come Eriksen. Era il 26 novembre e lo United giocava a Goodison Park contro l’Everton: i Red Devils vincono 3-0, e da quel momento in poi Mainoo non esce più. Il tutto in un crescendo di prestazioni impressionanti. Come quella fornita il primo febbraio in casa del Wolverhampton, in cui realizza il suo primo gol in Premier: un missile imprendibile scagliato verso la porta dei Wolves al 97' e che regala i 3 punti ai Diavoli Rossi.

Mainoo, l'elogio di Endo

Dopo averlo affrontato domenica e averlo osservato danzare col pallone fra i piedi come se a 18 anni fosse la cosa più normale del mondo, Endo, l’ottimo centrocampista giapponese del Liverpool, ha detto: «Non ho parole. Mi sembrava di avere di fronte Zidane in persona. È troppo forte, veloce e abile per la sua età. La sua visione e i suoi passaggi sono d'élite. Il Man United è davvero fortunato ad averlo». Paragoni importanti, sicuramente eccessivi per un ragazzo benedetto dal talento, ma che di strada deve farne. Come quello che si è fatto scappare Rio Ferdinand, secondo cui per tecnica, visione di gioco, dinamicità e tiro da lontano il ragazzino del 2005 somiglia tanto all’ex Milan Clarence Seedorf. Paragoni a parte, il dato incontestabile è che lo United non aveva dai tempi di Paul Pogba un talento del genere cresciuto fra le mura di casa. Difficile che stavolta la storia vada a finire come con l’ex juventino.

Mainoo, l'idea di Ratcliffe

L’idea di Ratcliffe, infatti, è blindare tutti i suoi campioncini e trasformare lo United in una fucina di talenti, evitando di andare a spendere cifre folli sul mercato: «Preferisco trovare il prossimo Mbappé, piuttosto che spendere una fortuna per comprare lui. Non è così intelligente comprare Mbappé, chiunque potrebbe capirlo», ha dichiarato il nuovo comproprietario dei Red Devils. Un avvertimento anche per chi vorrebbe portagli via quelli che lo United già ha, e con i quali progetta di costruire un futuro vincente. Mainoo, appunto, ma anche Garnacho, finito nel mirino di Florentino Perez, che vorrebbe ripetere a distanza di 15 anni la stessa operazione con cui portò CR7 da Manchester a Madrid.

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