Guardiola ora ha un grande rimpianto: "Non gli ho dato lo spazio che meritava"

Ingoiata l'eliminazione in Champions, Pep ora aspetta il Chelsea del capocannoniere della Premier. Che era del City...
Guardiola ora ha un grande rimpianto: "Non gli ho dato lo spazio che meritava"© Getty Images

Anche i migliori possono sbagliare, lo ha dimostrato Guardiola con la gestione di Cole Palmer. Il talentuoso trequartista inglese ha segnato 20 gol in stagione ed è una, se non l'unica, nota positiva del Chelsea. I londinesi hanno puntato molto su di lui, acquistandolo dal Manchester City per ben 47 milioni di euro. Una cifra forse in quel momento spropositata, ma che ora sta ripagando con ottime prestazioni. "È un giocatore eccezionale. Non gli ho dato i minuti che forse avrebbe meritato e che ora ha con i Blues. Lo capisco perfettamente. È un ragazzo timido con molto potenziale. Sta giocando in modo fantastico, ma la decisione di cederlo è stata presa per tante ragioni" - ha spiegato Pep.

Guardiola e la cessione di Palmer: la rivelazione

"Cole è arrivato, ha accettato le gerarchie presenti in squadra e dopo uno o due anni ha detto: 'Non voglio giocare qui'. Io allora gli ho risposto: 'Riyad (Mahrez, n.d.r.) se ne andrà e avrai una possibilità', ma lui ha insistito: 'No, non giocherò qui, voglio andarmene'. Così gli ho detto che poteva farlo. Ha ottenuto quello che voleva, è un bene per lui" - ha spiegato Guardiola. Una versione che si discosta da quella offerta da Palmer: "Non avrei mai voluto lasciare il Manchester City. Non era mia intenzione. Volevo partire in prestito per un anno, per poi tornare ed essere pronto per la prima squadra. Il club però mi disse che un prestito non era possibile: un'eventuale partenza sarebbe avvenuta soltanto a titolo definitivo. Così è arrivata la chiamata del Chelsea: sono davvero felice di aver fatto questa scelta" - ha dichiarato a 'Sky Sports' a gennaio. E ora avranno l'occasione di vedersi faccia a faccia nella semifinale di Fa Cup.

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Cole Palmer, il capocannoniere della Premier League

Guardiola ha sempre avuto grande fiuto per le promesse, non questa volta. Cole Palmer, così come Foden, si è formato nell'Academy del Manchester City ed è cresciuto osservando i campioni. E forse nella formazione dei citizen ce ne erano troppi per emergere. Al Chelsea ha avuto la possibilità di tirare fuori tutto il potenziale, anche se il contesto non è proprio idilliaco. Pochettino gli ha trovato la posizione adatta, dietro la punta e atratti falso nove. Risultati? Ben 20 gol in Premier League e primo posto, al pari di Haaland (protagonista di un clamoroso retroscena), nella classifica cannonieri. E a glorificare i suoi numeri ci sono anche nove assist in campionato. Un giocatore moderno, totale. Ora avrà di nuovo il suo passato di fronte: l'ultima volta ha realizzato il rigore del decisivo 4-4, ora come andrà?

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Guardiola post Real: "Non abbiamo tempo per pensare"

L'allenatore del Manchester City ha parlato anche dell'eliminazione in Champions League contro il Real Madrid: "Non vogliamo piangerci addosso. Abbiamo dato il massimo, ma non siamo riusciti a vincere ", ha esordito Guardiola. Poche parole accompagnate da un messaggio affinché questa settimana non diventi nera con due eliminazioni consecutive: "Non abbiamo tempo per riflettere, lo faremo in estate. Nel calcio si gareggia per vincere, ma a volte si possono perdere le partite ed è quello che è successo".

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Anche i migliori possono sbagliare, lo ha dimostrato Guardiola con la gestione di Cole Palmer. Il talentuoso trequartista inglese ha segnato 20 gol in stagione ed è una, se non l'unica, nota positiva del Chelsea. I londinesi hanno puntato molto su di lui, acquistandolo dal Manchester City per ben 47 milioni di euro. Una cifra forse in quel momento spropositata, ma che ora sta ripagando con ottime prestazioni. "È un giocatore eccezionale. Non gli ho dato i minuti che forse avrebbe meritato e che ora ha con i Blues. Lo capisco perfettamente. È un ragazzo timido con molto potenziale. Sta giocando in modo fantastico, ma la decisione di cederlo è stata presa per tante ragioni" - ha spiegato Pep.

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"Cole è arrivato, ha accettato le gerarchie presenti in squadra e dopo uno o due anni ha detto: 'Non voglio giocare qui'. Io allora gli ho risposto: 'Riyad (Mahrez, n.d.r.) se ne andrà e avrai una possibilità', ma lui ha insistito: 'No, non giocherò qui, voglio andarmene'. Così gli ho detto che poteva farlo. Ha ottenuto quello che voleva, è un bene per lui" - ha spiegato Guardiola. Una versione che si discosta da quella offerta da Palmer: "Non avrei mai voluto lasciare il Manchester City. Non era mia intenzione. Volevo partire in prestito per un anno, per poi tornare ed essere pronto per la prima squadra. Il club però mi disse che un prestito non era possibile: un'eventuale partenza sarebbe avvenuta soltanto a titolo definitivo. Così è arrivata la chiamata del Chelsea: sono davvero felice di aver fatto questa scelta" - ha dichiarato a 'Sky Sports' a gennaio. E ora avranno l'occasione di vedersi faccia a faccia nella semifinale di Fa Cup.

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