Tonali: “Oggi vivo una seconda vita. No all’Inter? È andata così”

Il racconto del centrocampista azzurro sulla squalifica per scommesse ed il rifiuto al club nerazzurro
Tonali: “Oggi vivo una seconda vita. No all’Inter? È andata cos씩 Getty Images

Dopo l'ultima stagione segnata dalla squalifica per scommesse, Sandro Tonali sta tornando ad essere protagonista in Premier League con la maglia del Newcastle. Un percorso lungo e difficile, che il centrocampista ha raccontato a La Repubblica"Compagni e allenatore mi hanno sempre tenuto dentro, come staff e dirigenza. I tifosi del Newcastle e quelli avversari non mi hanno mai giudicato. Qui rispettano i problemi di tutti, non calcano la mano e cercano di aiutarti. L’aiuto più grande me l’hanno dato il professore Gabriele Sani, primario del reparto di psichiatria dell’ospedale Gemelli di Roma, i miei familiari, Giulia, Andrea Romeo e la sua famiglia che sono qui accanto a me, i miei procuratori Marianna Mecacci e Giuseppe Riso. Questa situazione ha rinsaldato il nostro rapporto".

Tonali: "Sto vivendo una seconda vita"

Il classe 2000 ha poi raccontato come la sua vita è cambiata radicalmente negli ultimi mesi: “No, non è esagerato parlare di una prima e di una seconda vita. Il mio stile di vita era negativo. Ero chiuso con tutti e questo mi faceva cambiare comportamento anche con le persone che mi volevano bene e alle quali volevo bene. Ero così sia al campo di allenamento sia a casa, con amici e familiari. Oggi, per fortuna, sono diverso. Non ricordo la prima scommessa, è diventata un’abitudine a 17-18 anni e la normalità quando ha cominciato a prendermi tanto tempo. Il fatto che fosse online mi oscurava da tutto, mi chiudevo nel mio guscio. Se ho mai avuto la consapevolezza che stesse diventando una dipendenza? Credo in realtà di non averla mai avuta. Quando una persona si ritrova in una situazione del genere, è difficile chiederle se è malata. Ti dirà sempre di no anche se sente che non è così. Non può pensare di avere quel problema, quindi tende a nasconderlo”.

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Tonali: "Squalifica? Nei primi mesi ero staccato da tutto"

Quindi sul percorso psicologico che ha dovuto affrontare: “Nei mesi lontano dal campo ho passato tanto tempo con lo psicologo. Il suo lavoro era farmi capire come ci ero caduto. Di solito lo si capisce nel momento in cui si perde qualcosa: famiglia, lavoro, stipendio. Invece nel mio caso la disponibilità economica non mi ha fatto accorgere della serietà della cosa. È stato un lavoro di recupero difficile. Non potevo prendere farmaci specifici, perché col 95% di quelli sarei risultato positivo all’antidoping, così è stato tutto un percorso mentale durato mesi, con psicologo e psichiatra. All'inizio ero staccato da tutti, poi rientrando nella vita, allenandomi tutti i giorni senza avere la partita, ho capito che pagavo per quello che avevo fatto”.

Tonali: "Mai accettato di andare all'Inter, Maldini ha cambiato tutto"

Infine Tonali ha svelato un retroscena di calciomercato relativo al suo passaggio al Milan nel 2020: "Mi è capitato di pensare a quando potevo andare all’Inter. Non l’ho mai accettato non perché non sia una squadra forte, ma non mi reputavo felice al 100%. Ogni giorno se ne parlava, sentivo il mio procuratore ed i dubbi erano grandi. Era una montagna che non volevo scavalcare. La chiamata di Paolo Maldini ha cambiato tutto, mi ha fatto felice e ho detto: 'O vado al Milan o resto al Brescia'. Me l’ha trasmesso mio papà, questo legame con il Milan. Facevo colazione con la tazza rossonera di Gattuso e quando si è rotta ho costretto mia mamma a sistemarla pezzettino per pezzettino. Quando il trasferimento si è concretizzato, ho chiesto a Rino il permesso di indossare la sua n° 8”.

 

 

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Dopo l'ultima stagione segnata dalla squalifica per scommesse, Sandro Tonali sta tornando ad essere protagonista in Premier League con la maglia del Newcastle. Un percorso lungo e difficile, che il centrocampista ha raccontato a La Repubblica"Compagni e allenatore mi hanno sempre tenuto dentro, come staff e dirigenza. I tifosi del Newcastle e quelli avversari non mi hanno mai giudicato. Qui rispettano i problemi di tutti, non calcano la mano e cercano di aiutarti. L’aiuto più grande me l’hanno dato il professore Gabriele Sani, primario del reparto di psichiatria dell’ospedale Gemelli di Roma, i miei familiari, Giulia, Andrea Romeo e la sua famiglia che sono qui accanto a me, i miei procuratori Marianna Mecacci e Giuseppe Riso. Questa situazione ha rinsaldato il nostro rapporto".

Tonali: "Sto vivendo una seconda vita"

Il classe 2000 ha poi raccontato come la sua vita è cambiata radicalmente negli ultimi mesi: “No, non è esagerato parlare di una prima e di una seconda vita. Il mio stile di vita era negativo. Ero chiuso con tutti e questo mi faceva cambiare comportamento anche con le persone che mi volevano bene e alle quali volevo bene. Ero così sia al campo di allenamento sia a casa, con amici e familiari. Oggi, per fortuna, sono diverso. Non ricordo la prima scommessa, è diventata un’abitudine a 17-18 anni e la normalità quando ha cominciato a prendermi tanto tempo. Il fatto che fosse online mi oscurava da tutto, mi chiudevo nel mio guscio. Se ho mai avuto la consapevolezza che stesse diventando una dipendenza? Credo in realtà di non averla mai avuta. Quando una persona si ritrova in una situazione del genere, è difficile chiederle se è malata. Ti dirà sempre di no anche se sente che non è così. Non può pensare di avere quel problema, quindi tende a nasconderlo”.

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