City, c'è vita oltre Haaland: Alvarez nuovo leader di Guardiola

Il norvegese non ha segnato in Champions nelle ultime 5 partite disputate con i campioni d’Europa e l'argentino è diventato decisivo per Pep
Julian Alvarez, anche lui oggi al City, Rangnick lo aveva segnalato quando era ancora al River Plate© Getty Images

LONDRA- Cercare una falla, o anche solo piccole crepe, nei numeri pazzeschi di Erling Braut Haaland è un po’ come come voler trovare un difetto nelle proporzioni perfette dell’Uomo Vitruviano, o nella bellezza emblematica della Venere di Botticelli. Insomma, il giochetto rischia di finire derubricato nella sterile categoria degli esercizi stilistici di dubbia utilità. Eppure, essendo il calcio fatto di numeri, e avendoci il diretto interessato costretti a diventare sempre più avvezzi ai calcoli matematici, così da poter tenere continuamente aggiornata la sua mutevolissima casella delle realizzazioni, è impossibile non notare che la macchina da gol più implacabile che vi sia in circolazione sia rimasta a secco in Champions League nelle ultime 5 partite giocate. Per un comune mortale 5 gare europee senza reti nemmeno rappresenterebbero un campanello d’allarme. Nel caso di Haaland, invece, una piccola spia la fanno accendere. Anche perché l’uomo da 35 centri nelle prime 27 apparizioni nel torneo Europeo più prestigioso, non era mai andato oltre le 2 gare consecutive senza gol. Tutto sotto controllo, giura Guardiola: «Ha avuto tante occasioni per segnare, ma è molto più difficile quando gli avversari difendendo con tanti giocatori negli ultimi metri - lo ha difeso Pep. Ma se si guardano le opportunità che ha avuto in questa stagione e i gol che ha già realizzato ci si rende conto che è sugli stessi livelli della scorsa stagione».

Insomma, i gol arriveranno anche in Europa, come d’altronde continuano ad arrivare regolarmente in Premier, dove il norvegese ha già messo a segno 8 reti in 7 gare. In realtà, volendosi spingere un po’ oltre nell’analisi, una piccola (in realtà macroscopica) differenza fra la scorsa stagione europea del City e quella in corso la si può trovare eccome: Haaland, infatti, a differenza che nella passata annata, sta dovendo fare a meno del suo più prolifico ispiratore, quel Kevin De Bruyne dal cui piede telecomandato erano partiti la maggior parte degli assist poi finalizzati dal norvegese. L’assenza del rosso di Gand, non solo per Haaland, ma soprattutto per lui, è un fattore non da poco. De Bruyne è il vero fuoriclasse del City dell’era Guardiola.

Alvarez, l'altro furioclasse di Guardiola e del City

E se al momento si parla così poco della sua mancanza è solo per la grande bravura di Guardiola e della sua squadra. O, forse, anche perché Pep ha trovato sulla sua strada (ma anche qui il merito del catalano non è per nulla marginale) un altro fuoriclasse, che oltre a non far rimpiangere il belga sta segnando tanto, ma, soprattutto, sta segnando bene: Julián “El Araña” Álvarez si sta specializzando nei gol pesantissimi e, peraltro, bellissimi. Il che non è mai un difetto. Gol come quello realizzato al minuto 39 della ripresa contro il Lipsia, e che ha di fatto consegnato la vittoria nelle mani del City. Il campione argentino non ha perso tempo in questa stagione, sfruttando l’assenza di De Bruyne per andare a riempire la casella lasciata incustodita dal fuoriclasse belga.

In questo momento è lui il leader tecnico dei campioni d’Europa, il campione che, insieme a Haaland, è in grado di spostare gli equilibri: 3 gol e 4 assist in Premier a cui vanno aggiunte le 3 reti e l’assist in Champions. E siamo solo a inizio ottobre. Arrivato lo scorso anno col passaporto da numero 9, il ragazzo di Calchín ha utilizzato l’enorme ventaglio di soluzioni di cui dispone per ritagliarsi un ruolo complementare a Haaland. E ci è riuscito benissimo. Al momento è intorno al suo talento che gravita l’imprevedibilità del City. E c’è da giurare che quel diavolo di Pep stia già pregustando il momento in cui – col ritorno di De Bruyne – troverà la soluzione per far brillare tutte e tre insieme le sue stelle più luminose.

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