Fallimento Onana, a rischio anche Ten Hag che l'ha voluto

L’ex Inter si è reso protagonista di un'altra prestazione disastrosa e non ha più la fiducia della squadra. Il tecnico olandese non sa come risolvere il problema
Fallimento Onana, a rischio anche Ten Hag che l'ha voluto© EPA

LONDRA - Inutile girarci intorno: se il Manchester United - come a questo punto appare assai probabile - verrà eliminato prematuramente dalla Champions League, una bella fetta di responsabilità non potrà che ricadere su André Onana. Mercoledì sera, nella sfida contro il Galatasaray, l’ex Inter si è infatti reso protagonista dell’ennesima prestazione disastrosa della sua avventura inglese, condita da errori evidenti e marchiani, come quello imperdonabile sulla rete del 2-3 firmata da Ziyech, e da tante piccole e meno piccole incertezze tecniche e stilistiche che, ancora una volta, sono costate i fondamentali tre punti in palio. L’immagine - catturata dalle telecamere a fine gara - di un Onana disperato, con il solo Bayindir (il suo secondo ai Red Devils) che si avvicina nel tentativo di consolarlo, è l’emblema dell’attuale situazione nello spogliatoio: il portiere acquistato in estate non ha più - ammesso che l’abbia mai avuta - la fiducia della squadra. E risuonano come semplici parole di circostanza quelle pronunciate da Ten Hag a fine gara, secondo cui "non è una questione di singoli, ma sempre e solo di squadra".

È vero, nel calcio, così come in tutti gli sport di squadra, si vince e si perde tutti insieme. Nel caso specifico, però, gli errori commessi dal singolo durante l’intero cammino della squadra in Champions, (non che in Premier sia andata molto meglio), sono stati troppi e troppo evidenti. Ma, soprattutto, si sono sempre rivelati determinanti: a cominciare dalla prima gara in casa del Bayern, passando per la sfida di andata al Galatasaray, fino al triste epilogo dell’altra sera, che ha quasi del tutto vanificato le speranze di qualificazione agli ottavi. Insomma, è arrivato il momento che Ten Hag faccia qualcosa. O, forse, sarebbe stato opportuno attivarsi già prima, evitando che la squadra - cresciuta molto nelle ultime settimane, come testimoniano le 5 vittorie nelle ultime 6 gare di Premier - arrivasse al punto di oggi: con un piede e mezzo fuori dalla Champions in un girone che, Bayern a parte, veniva considerato ampiamente alla portata.

Onana, le responsabilità di Ten Hag

Il tecnico olandese, su cui ricade la responsabilità di aver voluto fortemente Onana, tanto da convincere il club a versare nelle casse dell’Inter circa 55 milioni di euro, non può più ignorare il problema sperando che si risolva da solo. Anche perché a essere in gioco non è più solo la qualificazione al prossimo turno della Champions, quanto la sua stessa permanenza sulla panchina dei rossi di Manchester. A Ten Hag è contestata anche l’aggravante di aver rinunciato a un campione, seppur non più nel meglio dei suoi anni, come De Gea, per affidarsi completamente a Onana. Un dettaglio di certo non sfuggito né al club, né allo stesso spogliatoio, di cui il portiere spagnolo era uno dei leader indiscussi. Con un dicembre che sarà fitto di impegni - domani i Red Devils faranno visita al Newcastle, per poi trovarsi di fronte, l’una dietro l’altra, Chelsea, Bournemouth, Bayern e Liverpool - Ten Hag non può rischiare ulteriori passi falsi causati da marchiani errori individuali. Così come non sarebbe nemmeno giusto che il 26enne portiere diventasse l’unico responsabile dei problemi di una squadra che, nonostante gli evidenti passi avanti compiuti nelle ultime settimane, continua a non dare certezze né sul piano del gioco né su quello caratteriale. Ecco perché, anche in attesa di capire se Onana prenderà o meno parte alla prossima Coppa d’Africa con il Camerun, sarebbe opportuno che il tecnico decidesse di rinunciare almeno per un po’ a lui. Prima che qualcuno a Manchester decida di rinunciare a lui.

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