Gimnasia-Boca: un tifoso morto. E l'Argentina si interroga

Troppi biglietti venduti, le colpe del club di La Plata, la durezza delle forze dell'ordine

TORINO - Una nuova tragedia scuote il mondo del calcio: dopo l’Indonesia, stavolta piange l’Argentina. Nella notte passata un uomo ha perso la vita negli incidenti scoppiati fuori dallo stadio El Bosque e che hanno portato alla sospensione di Gimnasia y Esgrima-Boca Juniors. La vittima, César Gustavo Regueiro, tifoso del Lobo di 57 anni, era cardiopatico e ha perso la vita nel disperato tentativo di lasciare l’impianto di gioco.

Un altro morto in Argentina

Cosa è successo prima del match

I tumulti sono iniziati quando i cancelli dello stadio sono stati chiusi per evitare l’accesso ad altri tifosi, visto che El Bosque era molto più che completamente esaurito, stracolmo in ogni origine di posti. I 15 mila soci del Lobo rimasti all’esterno e dotati di regolare biglietto d’accesso hanno iniziato a tirare pietre sulla polizia, che ha risposto con proiettili di gomma e gas lacrimogeni. Tra i numerosi feriti anche un bambino di 7 anni che rischia di perdere la vista. Tra i principali accusati, ovviamente, c'è il club di casa: per ovviare alla crisi economica avrebbero approfittato di un match di cartello per vendere più biglietti della effettiva capienza. Dal Lobo rispondono indignati accusando Polizia e Governo della Provincia di Buenos Aires per brutalità e incapacità manifesta nella gestione dell'ordine pubblico.

 

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