Salvai: “Che male la Champions, ma la Juve Women saprà riscattarsi”

La neo dottoressa garantisce: "Con questa maglia ci sono alte aspettative. Siamo cariche"
Salvai: “Che male la Champions, ma la Juve Women saprà riscattarsi”© Juventus FC via Getty Images

Questo inizio di stagione non se lo scorderà facilmente. In parte la farà per sempre sorridere, per la restante per sempre (rim)piangere. In meno di 48 ore, infatti, Cecilia Salvai è passata dalla gioia della proclamazione a dottoressa in Economia e Commercio alla delusione per l’eliminazione dalla Champions League. A cui, peraltro, ha dovuto assistere dalla panchina, frenata da una lombalgia.

Qual è l’umore all’interno dello spogliatoio?
«C’è tanta delusione, indossare questa maglia genera sempre aspettative alte e noi giocatrici siamo le prime a saperlo. Siamo ambiziose e quindi l’eliminazione ci ha fatto molto male. Allo stesso tempo, però, sin dal primo allenamento di martedì ho ritrovato una squadra tranquilla e focalizzata sul prossimo obiettivo, l’esordio in campionato».

Qual è stata la prima cosa che vi ha detto Montemurro alla ripresa?
«Che questa eliminazione sarà un bel banco di prova soprattutto a livello personale e che dovrà servire anche per la nostra crescita».

A mente fredda, c’è qualcosa che ha inciso più di tutto su quella sconfitta?
«Sicuramente non solo i 120’ di gioco. Si poteva fare meglio e l’avversario era alla portata, è vero. Ma se rigiocassimo quella gara tra un mese forse potrebbe finirebbe diversamente: ci sono state tante dinamiche esterne che hanno inciso, a partire dalla ricostruzione del gruppo dopo un’estate condizionata dal Mondiale. La realtà è comunque che non ci sono alibi e nemmeno li vogliamo cercare».

Domani riparte la Serie A: che campionato si aspetta?
«Sono curiosa di vedere Inter e Milan, hanno costruito due ottime rose. In generale credo sarà sulla falsa riga dell’ultimo, con la Roma, noi e le due milanesi protagoniste di un duello sempre più livellato e, quindi, più divertente».

Quanto crede che inciderà il cambio di casa per voi?
«Giocare su un campo in erba ci rende molto felici! Anche se lasciare Vinovo per Biella sarà un po’ come lasciare la nostra casa dove abbiamo vinto tanto. Allo stesso tempo si tratta di una scelta fatta anche per permettere a sempre più persone di venire allo stadio e sarà nostro compito far affezionare anche un pubblico nuovo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA



Domani, però, si comincia in trasferta con il Pomigliano: che Juve dobbiamo aspettarci?
«Focalizzata solo su se stessa. La gara d’esordio è una delle più importanti a prescindere dall’avversario. Abbiamo il dovere di partire con il piede giusto, a maggior ragione dopo quest’ultima settimana».

Come va il feeling a centro area con Cascarino?
«Mi sono trovata bene sin da subito, è dinamica e propositiva, oltre che molto rapida sia nel pensare la giocata, sia nell’effettuarla. E poi è un centrale mancino, che qui non abbiamo mai avuto».

E così lei potrà finalmente giocare sul centrodestra…
«Beh, giocare sul piede debole non è scontato, ma averlo fatto per anni mi ha permesso di imparare. Certo con il destro ho più confidenza e tranquillità».

Sulla linea difensiva, oltre a Cascarino, ha ritrovato anche capitan Gama. Le è mancata in Nazionale?
«È mancata molto a me come a tutte, è il capitano della Nazionale e non si diventa capitano della Nazionale per caso. Il suo apporto sarebbe stato importantissimo sotto molteplici punti di vista».

A proposito di Nazionale, ieri è stato presentato il nuovo ct Soncin: da che cosa dovrà ripartire?
«Dal dialogo con noi. A prescindere dall’età, a prescindere dall’esperienza. Non lo conosco personalmente, ma sono molto curiosa di iniziare questo nuovo cammino mi auguro prosperoso».

Difensore centrale e ora anche dottoressa: che emozione è stata la proclamazione?
«Sin dai tempi del liceo ho sempre pensato di volere mantenere questi due percorsi paralleli: è stata tosta e devo ammettere che mi è mancato un po’ non poter vivere la quotidianità della studentessa universitaria. Regalare questa soddisfazione ai miei genitori, a mio marito e a tutta la mia famiglia è stata l’emozione più bella».

C'entra il suo futuro lavorativo con la scelta di Economia e Commercio?
«Non lo so, sicuramente un giorno mi piacerebbe lavorare in un club, ma forse con un ruolo fuori dal campo. In generale, però, credo sia importante, e mi rivolgo soprattutto alle giovani calciatrici, coltivare e investire anche su qualcosa che non è calcio: imparare una lingua, frequentare un corso di laurea, qualsiasi cosa. Per continuare a tenere aperto lo sguardo anche su ciò che accade al di fuori del rettangolo verde».

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Questo inizio di stagione non se lo scorderà facilmente. In parte la farà per sempre sorridere, per la restante per sempre (rim)piangere. In meno di 48 ore, infatti, Cecilia Salvai è passata dalla gioia della proclamazione a dottoressa in Economia e Commercio alla delusione per l’eliminazione dalla Champions League. A cui, peraltro, ha dovuto assistere dalla panchina, frenata da una lombalgia.

Qual è l’umore all’interno dello spogliatoio?
«C’è tanta delusione, indossare questa maglia genera sempre aspettative alte e noi giocatrici siamo le prime a saperlo. Siamo ambiziose e quindi l’eliminazione ci ha fatto molto male. Allo stesso tempo, però, sin dal primo allenamento di martedì ho ritrovato una squadra tranquilla e focalizzata sul prossimo obiettivo, l’esordio in campionato».

Qual è stata la prima cosa che vi ha detto Montemurro alla ripresa?
«Che questa eliminazione sarà un bel banco di prova soprattutto a livello personale e che dovrà servire anche per la nostra crescita».

A mente fredda, c’è qualcosa che ha inciso più di tutto su quella sconfitta?
«Sicuramente non solo i 120’ di gioco. Si poteva fare meglio e l’avversario era alla portata, è vero. Ma se rigiocassimo quella gara tra un mese forse potrebbe finirebbe diversamente: ci sono state tante dinamiche esterne che hanno inciso, a partire dalla ricostruzione del gruppo dopo un’estate condizionata dal Mondiale. La realtà è comunque che non ci sono alibi e nemmeno li vogliamo cercare».

Domani riparte la Serie A: che campionato si aspetta?
«Sono curiosa di vedere Inter e Milan, hanno costruito due ottime rose. In generale credo sarà sulla falsa riga dell’ultimo, con la Roma, noi e le due milanesi protagoniste di un duello sempre più livellato e, quindi, più divertente».

Quanto crede che inciderà il cambio di casa per voi?
«Giocare su un campo in erba ci rende molto felici! Anche se lasciare Vinovo per Biella sarà un po’ come lasciare la nostra casa dove abbiamo vinto tanto. Allo stesso tempo si tratta di una scelta fatta anche per permettere a sempre più persone di venire allo stadio e sarà nostro compito far affezionare anche un pubblico nuovo».

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