© ANSAMILANO - «Mi piacerebbe restare a lungo nel Milan, voglio vincere con questo club». Così Gianluigi Donnarumma, portiere rossonero, ha parlato a Sky Sport del suo futuro e dei suoi obiettivi a poche ore dalla sfida dell'Olimpico contro la Roma. «Ricordo ancora il mio esordio. Mi ha chiamato il sabato Mihajlovic, prima dell’allenamento, e mi ha fatto un lungo discorso, spiegandomi tutto, e ha detto che avrei giocato io domenica. E’ stato emozionante all’inizio; mi ha chiesto anche se avessi paura e subito ho risposto di no, ma lui già sapeva di poter contare su di me», ha detto il giovane portiere.
«STAVO PER ANDARE ALL'INTER» - «Per me lasciare una città come Castellammare è stato molto difficile, perché lasciare amici e famiglia all’età di 14 anni è molto difficile, ma pian piano dovevo abituarmi, se volevo continuare ad inseguire il mio sogno. All’inizio però è stata dura», ha detto Donnarumma. «Con Galliani il rapporto è sempre stato lo stesso, anche quando non giocavo mi ha sempre trattato bene, mi ha sempre fatto sentire importante. La prima volta che ho incontrato Berlusconi? Per prima cosa mi ha detto “Quanto sei alto!”, poi mi ha fatto i complimenti per quello che sto facendo. Il mio sogno è sicuramente di vincere lo scudetto e, poi, magari alzare la Champions. Da tifoso milanista, l’ho vista alzare da grandi campioni e un giorno vorrei alzarla anch’io come loro. Come sono arrivato al Milan? Era quasi fatta per l’Inter in realtà. Due, tre giorni dopo doveva salire mio padre a Milano per parlare col Milan di mio fratello e gli chiesi di parlare anche di me. Senza nulla togliere all’Inter, che è una squadra straordinaria, ma come ho già detto sono tifoso del Milan e volevo a tutti i costi andare lì. Si, mi piacerebbe tanto rimanere al Milan a lungo. Sono sempre stato tifoso e ho sempre sognato di esserne una bandiera un giorno, per cui, spero di rimanere tanto».
«ADORO NEUER E IBRA» - «A parte Buffon il mio riferimento adesso è Neuer, che nel gioco con i piedi e nelle uscite è fantastico, guardo tantissimo le sue partite e a volte cerco di imitarlo, anche nell’usare i piedi. Ibrahimovic è un grandissimo campione. L’altra volta ho chiamato Raiola e gli ho chiesto se mi poteva far avere la sua maglia. Me l’ha portata, la tengo stretta nel cassetto e spero un giorno di poterci giocare assieme. In attacco fa davvero la differenza. Ti fa quella giocata che, nelle partite che fanno fatica a sbloccarsi, la risolve e sposta gli equilibri. Uno come lui in squadra farebbe molto comodo», ha concluso Donnarumma.