Calciomercato Inter, bisogna vendere per comprare

La strategia nerazzurra per l'estate sarà basata sulle cessioni minori per evitare di dover cedere pezzi pregiati

MILANO - Con la Champions sfumata l'Inter deve varare il piano B per la campagna acquisti: soprattutto in fase di campagna acquisti. Vendere per comprare. Autofinanziarsi quindi, come accaduto negli ultimi tempo. Negli ultimi 15 mesi i nerazzurri hanno speso quasi 140 milioni incassandone più di 120.Obiettivo, proseguire sulla linea. Thohir non vuole smontare la squadra cedendo i pezzi migliori; per rinforzarsi punta a ricavare soldi dalle tante cessioni minori. Se da queste si riusciranno a raggranellare tra i 30 e i 40 milioni, le cessioni eccellenti potrebbero limitarsi a una, magari di chi attratto dalla possibilità di giocare la Champions o guadagnare di più.

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STRATEGIE - Nella scorsa estate il club ha saputo incassare molto dalle cessioni di giocatori in prestito. Le vendite dei vari Kuzmanovic, Obi, Taider, Mbaye, Spendlhofer, Benassi, Botta, Crisetig, Duncan e Krhin hanno fruttato alle casse nerazzurre 28 milioni. I papabili sono numerosi: sono in vendita i terzini Santon, D’Ambrosio e Dodò. Resta Nagatomo (che ha rinnovato), arriverà lo svincolato Erkin. Coi soldi delle cessioni, caccia al terzino destro titolare (nel mirino Bruno Peres e Vrsaljko). Andrà via uno fra Ranocchia (che rientrerà dal prestito alla Sampdoria) e Juan Jesus: valore 10 milioni. Uno dei due potrebbe essere utilizzato come contropartita per arrivare all'obiettivo Candreva. In partenza anche Felipe Melo che non ha convinto. Poi tanti giovani: Bardi, Di Gennaro, Biraghi, Bessa. Il Genoa in estate dovrebbe acquistare per 2.5 milioni Laxalt, ma l’Inter, che ha il contro-riscatto, potrebbe guadagnare di più da una vendita successiva.

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