© www.imagephotoagency.itMILANO - Un'accelerazione improvvisa avvenuta nel silenzio tipico delle grandi operazioni finanziarie. La trattativa per la cessione delle quote di maggioranza del Milan al consorzio cino-americano, che ha nell'advisor italo-statunitense Salvatore Galatioto uno degli attori protagonisti, prosegue a ritmo serrato. Tanto è vero che, a breve, Fininvest potrebbe consentire l'accesso ai suoi nuovi interlocutori alla data room del club per effettuare la due diligence, necessaria per verificare lo stato dei conti del Milan, il cui bilancio relativo all'anno 2015 (1 gennaio-31 dicembre) verrà discusso e approvato nell'assemblea degli azionisti del 28 aprile a Casa Milan: farà registrare una perdita di 89 milioni e ricavi sotto i 220 milioni. Quel che è certo è che un club prestigioso come quello rossonero non può più andare avanti in questo modo, senza una programmazione chiara e, soprattutto, senza i fondi necessari per rimanere ad alti livelli.
INTENZIONI CHIARE - L'intenzione dei nuovi potenziali acquirenti del Milan è quella di entrare subito con la maggioranza, in quanto è impensabile che qualcuno metta un'ingente somma di denaro per la minoranza e, di conseguenza, per non comandare. La valutazione che viene fatta del 100% delle azioni del club oscilla tra i 750 e gli 800 milioni di euro, debiti compresi. Il cliente di Galatioto avrebbe intenzione di entrare in possesso, subito, della maggioranza del pacchetto azionario arrivando fino al 65-70%, lasciando così nelle mani di Fininvest una minoranza di un certo rilievo che andrebbe a duplicare lo scenario visto sull'altra sponda del Naviglio, dove Thohir detiene proprio il 70% dell'Inter e Moratti il restante 30.
POSIZIONI A RISCHIO - Tuttavia chi compra vuole comandare e per Silvio, secondo quanto trapela, sarebbe pronta la carica di presidente onorario in quanto nel nuovo Consiglio d'Amministrazione, in rappresentanza della Fininvest, si andrebbe a sedere Barbara Berlusconi, che andrebbe così a ripercorrere le orme del fratello Pier Silvio, che sarà l'unico esponente della famiglia ad essere presente nel nuovo CdA di Premium dopo la cessione ai francesi di Vivendì. Con una nuova proprietà, invece, sarebbe in bilico la posizione di Adriano Galliani, in quanto i potenziali nuovi padroni del Milan metterebbero un proprio uomo nella posizione di amministratore delegato, ponendo così fine alla diarchia con Barbara.
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