Calciomercato Roma, Spalletti: «Pjanic? A Roma sta bene, ma poi c'è altro...»

Il tecnico: «Bisogna vedere alcune situazioni come il contratto, l'età e chi è interessato al giocatore»
Calciomercato Roma, Spalletti: «Pjanic? A Roma sta bene, ma poi c'è altro...»© Ag. Aldo Liverani sas

FIRENZE - «Quando si allenano squadre come Fiorentina, Inter, Milan, Napoli, Juventus, Roma, Lazio e anche qualche altra, per il recente passato che hanno avuto, non ci si può sottrarre all'allusione di poter fare il massimo e noi dobbiamo tentare di farlo insieme a tutte queste squadre. Per cui, nel tentativo di fare il massimo, puoi arrivare anche settimo». Lo ha detto il tecnico della Roma, Luciano Spalletti, rispondendo ai giornalisti che gli hanno chiesto se il prossimo anno mirerà allo scudetto. Occasione dell'incontro è stata la presentazione della quindicesima edizione del memorial 'Niccolò Galli, in programma a Firenze il 20, 21 e 22 maggio. Ha il sapore di un'impresa la rimonta della Roma in campionato o tutto le sembra normale? «Riesco a rendermi conto che abbiamo lavorato nella maniera giusta - ha risposto l'allenatore -. Nel rugby il terzo tempo è quello che consumano mangiando mentre nel calcio il terzo tempo è tutta la settimana di lavoro sul campo che ha un valore importante, per cui poi bisogna trovare la risposta, la disponibilità dei calciatori e soprattutto la qualità degli stessi quando vuoi mostrate un bel calcio. Sono tutte qualità che ho trovato: una società presente, calciatori forti e persone che lavorano nella Roma e che avevano voglia di rimettere a posto le loro cose per cui è diventato un lavoro più facile da parte mia».

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MERCATO - Ma come si migliora adesso questa squadra? «Non è facile - ha ripreso il mister - ma è dando seguito alle cose. Si va a pensare in profondità a quelle che sono le situazioni. Nel calcio i calciatori forti ci sono. La Roma ha sicuramente un direttore bravo, un osservatore di quelli a 360 gradi e quindi si faranno trovare pronti se ci fosse il bisogno di sostituire qualcuno perché quando hai a che fare con giocatori forti così è chiaro che possono essere attratti da club importanti ai quali diventa difficile anche dire di no. Poi si inizierebbe a fare al contrario di ciò che è successo fino ad ora ossia che la passione di uno che vuole stare in un posto da sicuramente qualcosa in più per il risultato finale».

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PJANIC - «Pjanic a Roma sta benissimo poi c'è da vedere altre situazioni: il contratto, l'età, il club che è interessato a te perché se poi uno deve rimanere a lavorare in un posto dove non è contento, dove non gli fa piacere andare a raspare sul fondo delle proprie possibilità è chiaro che diventa più difficile tirar fuori il massimo. Io con i miei calciatori parlo e sicuramente ne so molto di più rispetto a voi». Così il tecnico della Roma rispondendo ai giornalisti a margine della conferenza stampa di presentazione della quindicesima edizione del memorial 'Nicolò GallI' in programma a Firenze il 20, il 21 ed il 22 maggio. «Per avvicinarsi a quella che è la differenza con delle grandi squadre - ha ripreso l'allenatore - si ha bisogno del massimo». Ma quanto sarebbe doloroso, eventualmente, veder partire Pjanic? «È doloroso veder partire chiunque perché - ha ripreso Spalletti - questa Roma ha dei buoni calciatori che hanno fatto squadra e quando vai a toccare qualcosa delle squadre che funzionano non dipende mai da un singolo... È chiaro che Mire ha delle intuizioni, delle genialità e delle giocate che danno qualcosa in più ai fini dell'estro e della qualità pura». Il giocatore è nel mirino della Juve.

Ed infine, Ljiajic rientra nei programmi della sua Roma? «Ora è finito il campionato, dobbiamo incontrarci. Lui è un calciatore che ha qualità e lo ha fatto vedere. Sono diversi quelli che torneranno, abbiamo Paredes, Iturbe, Gerson che abbiamo ridato in prestito per sei mesi e che è un trequartista fenomenale». «L'elasticità o non rigidità dei moduli è quello che può dare qualcosa in più», ha aggiunto il tecnico toscano. «L'essenziale nell'interpretazione è avere un equilibrio, avere poi una squadra, un modo di stare in campo dove si riconoscono le giocate, i concetti, le qualità dell'individuo che scende in campo». Infine un commento sul campionato della Fiorentina. A Firenze non sono mancate discussioni sul piazzamento dei viola, lei da lontano come lo valuta? «Lo valuto facile perché conosco i fiorentini, lo so anche io: siamo fatti allo stesso modo. È un poco come a Roma: a volte bisogna commentare anche le vittorie, non solo le sconfitte. A Roma di sicuro, ma anche a Firenze», ha concluso Spalletti, confermando che Sabatini resterà.

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