Juve, Pirlo e la società: “Vietato mancare la Champions!”

Contatti quotidiani tra le parti anche durante la sosta. Nessuna resa dei conti: serve solo l’accesso alla Coppa. Il tecnico bianconero è chiamato a dare una scossa psicologica a un gruppo che deve ritrovare fame
Juve, Pirlo e la società: “Vietato mancare la Champions!”

TORINO - Il giorno dopo è trascorso quasi in silenzio. Il quasi è giustificato dal fatto che i contatti tra Andrea Pirlo e la Juventus intesa come società siano praticamente quotidiani. Il feeling tra il tecnico e Andrea Agnelli non ha subito intaccature consistenti dopo il tonfo contro il Benevento, ma per evitare che si aprano fessure irreparabili occorre che a partire dal derby del 3 aprile i campioni d’Italia tuttora in carica forniscano risposte assolutamente convincenti. La botta di domenica è stata tremenda, l’esigenza di cancellare l’amarezza correlata agli ennesimi punti persi per sciocchezze individuali - alternati ad amnesie collettive che con la tecnica c’entrano poco o nulla - è comune ed è stato questo il tema della chiacchierata intercorsa ieri fra le parti a poche ore dalla disfatta. Nessun vertice straordinario alla Continassa, nessun confronto tra le alte sfere del club, com’era trapelato in tarda mattinata: nulla di neanche lontanamente simile a una sorta di resa dei conti, anche perché le rispettive posizioni erano state chiaramente espresse a caldo, negli spogliatoi dello Stadium, lì dove Agnelli, la dirigenza e Pirlo s’erano parlati senza alcun bisogno di alzare i toni, nel malumore generale di un gruppo di giocatori chiaramente scossi e arrabbiati.

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Paratici: "Siamo convinti di quello che stiamo facendo"

Il succo dei discorsi, solamente sfiorati ieri - giornata, per il resto, dedicata dall’allenatore al recupero delle energie -, era stato in parte riassunto in tv da Fabio Paratici nel post Benevento: «Continueremo su questa strada, perché siamo convinti di quello che stiamo facendo».

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TORINO - Il giorno dopo è trascorso quasi in silenzio. Il quasi è giustificato dal fatto che i contatti tra Andrea Pirlo e la Juventus intesa come società siano praticamente quotidiani. Il feeling tra il tecnico e Andrea Agnelli non ha subito intaccature consistenti dopo il tonfo contro il Benevento, ma per evitare che si aprano fessure irreparabili occorre che a partire dal derby del 3 aprile i campioni d’Italia tuttora in carica forniscano risposte assolutamente convincenti. La botta di domenica è stata tremenda, l’esigenza di cancellare l’amarezza correlata agli ennesimi punti persi per sciocchezze individuali - alternati ad amnesie collettive che con la tecnica c’entrano poco o nulla - è comune ed è stato questo il tema della chiacchierata intercorsa ieri fra le parti a poche ore dalla disfatta. Nessun vertice straordinario alla Continassa, nessun confronto tra le alte sfere del club, com’era trapelato in tarda mattinata: nulla di neanche lontanamente simile a una sorta di resa dei conti, anche perché le rispettive posizioni erano state chiaramente espresse a caldo, negli spogliatoi dello Stadium, lì dove Agnelli, la dirigenza e Pirlo s’erano parlati senza alcun bisogno di alzare i toni, nel malumore generale di un gruppo di giocatori chiaramente scossi e arrabbiati.

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