Ronaldo voleva fare la differenza
RONALDO VS RONALDO - Inutile girarci troppo attorno. Ronaldo è arrabbiato innanzitutto con... Ronaldo. Domenica - nello specifico - era furibondo perché contro il Genoa s’era mangiato un gol clamoroso (palo) e aveva offerto un contributo non solo al di sotto dei suoi standard, ma al di sotto della norma per un normale giocatore di una normale squadra di Serie A. Aveva una occasione teoricamente propizia per avvicinare quota 100 gol con la Juve (ora è a 97), per consolidare il primato nella classifica marcatori (25 gol contro i 21 di Lukaku), per provare ad avvicinare Lewandowski nella graduatoria per la Scarpa d’Oro (ma il bomber del Bayern è salito a 35).
Ebbene, è rimasto all’asciutto. Questo aspetto particolare va però ascritto in un contesto ben più ampio in cui la Juventus si ritrova a dover affrontare la crisi (e stagione) peggiore da 10 anni a questa parte. La prematura eliminazione (ancora una...) della Champions League brucia e brucerà: CR7 vive come un suo onore e onere, il cammino in Europa, dall’alto dei suoi titoli già messi in bacheca. Eppure ha dovuto vedersela con il costante peggioramento d’un club che nel 2015 e 2017 era stato finalista di Champions e sta ora raccogliendo batoste agli ottavi di finale. Peggio ancora: il fatto che si stia chiudendo il ciclo degli scudetti proprio con lui in organico, è vissuto da Ronaldo come uno smacco non da poco. Voleva fare la differenza, sta assistendo a un ridimensionamento.
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