Inter, Conte ora è solo: ancora nessuno incontro

Il tecnico dei nerazzurri rischia di finire spalle al muro. Zhang non cambia linea e attende un segnale dal tecnico, ma la distanza resta. In caso di rottura, tra le ipotesi Inzaghi (se non rinnova con la Lazio) e Mihajlovic
Inter, Conte ora è solo: ancora nessuno incontro© Marco Canoniero

MILANO - Un altro giorno è passato, ma Antonio Conte non ha incontrato il presidente Steven Zhang e la dirigenza per parlare del futuro dell’Inter. E del suo futuro, se proseguirà in nerazzurro, come da contratto da 13.5 milioni fino al 30 giugno 2022, oppure, come ogni giorno che passa fa pensare, deciderà di dire addio perché non convinto dal progetto di tagli e austerity che la proprietà ha prospettato prima alla dirigenza e, di conseguenza, al tecnico, informato della situazione sabato scorso ad Appiano da Marotta e Ausilio, alla vigilia dell’ultima giornata di campionato.

Conte rimarrà a Milano, salvo cambiamenti, fino a venerdì

INCONTRO SÌ, INCONTRO NO - Dopo essere tornato a Torino per riportare la famiglia a casa all’indomani della festa scudetto, ieri Conte è rientrato a Milano dove rimarrà, salvo cambiamenti, fino a venerdì, quando dovrebbe ripartire per Torino per poi andare in vacanza. Dunque, ancora tre giorni per trovare un momento per parlare con la società. Che, va ricordato, non ritiene necessario un incontro, perché Conte viene ritenuto l’allenatore dell’Inter per la prossima stagione, in virtù dell’accordo, come già detto, presente, ma anche perché la linea è già stata dettata e non sarà possibile variare. Dunque, o Conte accetta la nuova direzione che Zhang ha indicato alla sua dirigenza - e anche ai giocatori, quando ad Appiano ha chiesto la rinuncia a due mensilità (richiesta respinta) -, oppure dovrà essere lui a fare un passo indietro. Conte, come ha fatto capire tramite le dichiarazioni di domenica del suo vice Stellini, si aspetta un progetto importante e soprattutto chiarezza da parte del club, ma Zhang, dal suo punto di vista, è già stato chiaro sulle linee guida che caratterizzeranno l’estate e i prossimi mesi dell’Inter. E, come più volte ribadito a tutti, non è da escludere la necessità di dover cedere entro il 30 giugno almeno un big per ridurre l’importante passivo di bilancio.

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