© FOTO FEDERICO GAETANO-AG ALDO LITORINO - Il leggendario Petrachi ha detto la sua. Ma nel presente e in presenza c’è Vagnati con Juric. E i due sono tornati a far di conto ieri pomeriggio in sede. Questo sì, quest’altro no. Gastone no, Paperoga forse, Paperino sì. Si scherza, eh, caro Ivan: su queste colonne si scrive così, Vagnati l’ha già imparato a memoria da un anno. Siam fatti così. Per i trombettieri del suo datore ci sono altre edicole.
Juric ha votato per Gunter
A Juric servono giocatori veri. E presto, per il 3-4-2-1. Via Nkoulou, e con Lyanco sul mercato, servono subito un centrale comandante della difesa e una riserva da aggiungere ai vari Izzo, Bremer, Buongiorno. Juric ha votato per Gunter, suo fedelissimo nel Verona, portato apposta lì dopo i trascorsi comuni al Genoa. Costa sui 3 milioni. Per ora congelato il giovane Vuskovic dell’Hajduk, un pallino di Vagnati fin dallo scorso gennaio. Belle potenzialità di sicuro, ma non può essere pronto per la A. Ed è pure più caro: a Spalato chiedono oltre 5 cucuzze, altro che i 3 e mezzo offerti dal Torino Fc a inizio maggio.
Zaza e Verdi sono sul mercato
Murru e Bonazzoli rientrano alla Samp, Zaza e Verdi sono sul mercato: già scritto e strascritto (come i sondaggi per Simeone). In vendita pure Aina, Meité, Falque. E Rodriguez. Sulla fascia sinistra, oltre ad Ansaldi, Juric ha chiesto il “suo” Dimarco (fine prestito a Verona). Ma costa 10 milioni: e l’Inter (proprietaria) per adesso non lo affitta. Troppo caro pure Barak, appena riscattato dal Verona: altri 10. Davanti, pure ieri Vagnati non ha saputo esprimere certezze su Belotti, parlandone con Ivan: ed è un’indicazione anche questa. Sul Gallo l’ultima parola l’avrà Cairo e solo Cairo, dentro al Toro. Sirigu in vendita, sempre per quei concetti di “rinnovamento” auspicati dal ds. A Ivan piacciono portieri già in Italia. Facciamo un nome? Cragno, in uscita da Cagliari (per almeno 15 milioni, però). Vagnati e Cairo trattavano Sepe, 11 mesi fa: non proprio la stessa cosa. In compenso, avanti tutta per Messias, per un allenatore che vorremmo fosse pure un profeta (per il bene del Toro). Applausi strameritati al presidente Vrenna e al ds Ursino, in quel di Crotone. Sì retrocessi, ma sul brasiliano polivalente tra mezzala e trequarti ci videro a meraviglia.
