Torino, per la porta c'è Montipò

Prima Bava, ora Vagnati: il portiere tra i migliori del Benevento nonostante la retrocessione in B
Torino, per la porta c'è Montipò© www.imagephotoagency.it

TORINO - Non deve stupire che due diversi direttori sportivi possano mettere il medesimo giocatore nel mirino per la stessa squadra, a distanza di un biennio. D’altra parte il portiere in questione, Lorenzo Montipò, ha l’età (25 anni) e il profilo economico giusti per il Torino, e le sue doti si conoscevano già nel 2019 così come si riconoscono ancor meglio oggi, nonostante sia fresco reduce da una retrocessione in B. Ma non è certo per colpa specifica dell’estremo difensore novarese se i campani hanno subito 75 reti: terza peggior difesa, dopo Crotone (92) e Parma (83). Titolare in 37 su 38 partite, Montipò non fu convocato soltanto in occasione della sfida inutile proprio contro i granata in coda al torneo, per dare spazio e l’onore finale della ribalta (si fa per dire) al 33enne Manfredini, con il baby Lucatelli prima riserva, a 17 anni. Proprio Manfredini incespicò in un’uscita a vuoto da cui scaturì la rete di Bremer, prima del pareggio di Tello. Decisamente imparagonabile è invece stato il rendimento di Montipò, pur sotto quella gragnuola di reti subite nel corso di una stagione che ha segnato anche il suo battesimo con la A. L’aspetto che maggiormente fa... impressione, al termine di un campionato a testa in giù sotto l’aspetto dell’equilibrio difensivo, è infatti il numero di partite chiuse da Montipò senza subire reti, anche grazie a interventi sopra la media. Addirittura 7 volte, e l’ultima fu davvero un trionfo: la vittoria a Torino contro la Juve per 1 a 0, a metà marzo, con Montipò sugli scudi insieme a Gaich, autore della rete decisiva.

Piace a Bava e Vagnati da 2 anni

Ordunque, tutto questo spiegone ci è utile per sottolineare come Massimo Bava, ds granata dall’estate del 2019 sino al maggio ’20, quando gli prese il posto Davide Vagnati, ci avesse visto bene 2 anni or sono, allorché cercò di strappare Montipò al Benevento che l’aveva appena riscattato, dopo un campionato da titolare in prestito. I campani lo blindarono contrattualmente, in più il ragazzo aveva l’opportunità di giocare in una squadra creata per andare in A. Fare la riserva di Salvatore Sirigu avrebbe rallentato la sua maturazione. Ma adesso il film è diverso. 

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