Il Pogba bis: tentazione per Allegri

Il nuovo ruolo dell’allenatore della Juve incide sul mercato. Ronaldo resta sempre la carta per il francese. Scopri i dettagli
Pogba (obiettivo di mercato)© EPA

TORINO - Il mercato è fatto di realismo e di sogni. Nel primo caso, per la Juventus, parliamo di Manuel Locatelli, e nel secondo di Paul Pogba. Sono i due nomi attualmente più gettonati per cambiare in maniera decisa le dinamiche del centrocampo, il reparto che più ha appesantito il cammino bianconero nell’ultima stagione. Serve un giocatore che sappia incidere profondamente. Locatelli ha dimostrato di esserlo nel Sassuolo prima e in Nazionale poi. Per Pogba parla quanto ha saputo offrire sul campo, alla Juventus prima e nella Francia (più che nel Manchester United) poi. Arrivato a costo zero dai Red Devils nel 2012, in bianconero ha conquistato quattro scudetti, tre Supercoppe italiane e due Coppe Italia, fino al 2014 con Antonio Conte e quindi con Massimiliano Allegri. Tornato in Inghilterra per la cifra record di 105 milioni (comprensiva dei 27 destinati alla sostanziosa commissione a favore dell’onnipresente Mino Raiola), con lo United le cose non sono andate benissimo: la riconquista della Premier è rimasta una illusione, sono arrivate una Europa League e una Coppa di Lega. Meglio, decisamente meglio, la Nazionale, con il Mondiale 2018 e il ruolo di grandi favoriti all’Europeo che sta per iniziare.

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Il periodo con la Juve è stato il più felice per Pogba

ANNI FELICI - E il periodo con la Juventus è stato sicuramente, a livello di prestazione, il più felice per Pogba. Conte e Allegri non hanno avuto problemi ad affidargli un ruolo importante e decisivo a centrocampo, nonostante fosse arrivato a Torino appena 19enne. Fino al 2015 ha avuto modo di lavorare con Andrea Pirlo e di apprendere sul campo i segreti di quello che è stato uno dei più forti centrocampisti al mondo. Tre anni in cui ha imparato e in cui si è messo in proprio, diventando un punto di riferimento in un reparto che aveva elementi di assoluto livello come Claudio Marchisio, Arturo Vidal e Sami Khedira. Punti di riferimento che il francese non ha avuto nella seconda avventura inglese. O meglio, il problema è il ruolo che gli avevano ritagliato addosso, quello di leader assoluto del reparto. Cosa che potenzialmente Pogba è, a patto di avere compagni che lo aiutino senza lasciarlo solo.

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TORINO - Il mercato è fatto di realismo e di sogni. Nel primo caso, per la Juventus, parliamo di Manuel Locatelli, e nel secondo di Paul Pogba. Sono i due nomi attualmente più gettonati per cambiare in maniera decisa le dinamiche del centrocampo, il reparto che più ha appesantito il cammino bianconero nell’ultima stagione. Serve un giocatore che sappia incidere profondamente. Locatelli ha dimostrato di esserlo nel Sassuolo prima e in Nazionale poi. Per Pogba parla quanto ha saputo offrire sul campo, alla Juventus prima e nella Francia (più che nel Manchester United) poi. Arrivato a costo zero dai Red Devils nel 2012, in bianconero ha conquistato quattro scudetti, tre Supercoppe italiane e due Coppe Italia, fino al 2014 con Antonio Conte e quindi con Massimiliano Allegri. Tornato in Inghilterra per la cifra record di 105 milioni (comprensiva dei 27 destinati alla sostanziosa commissione a favore dell’onnipresente Mino Raiola), con lo United le cose non sono andate benissimo: la riconquista della Premier è rimasta una illusione, sono arrivate una Europa League e una Coppa di Lega. Meglio, decisamente meglio, la Nazionale, con il Mondiale 2018 e il ruolo di grandi favoriti all’Europeo che sta per iniziare.

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