Calciomercato Juve: Rabiot, Locatelli o McKennie per i nuovi acquisti

Situazione effervescente tra gennaio e giugno: l’ex Psg verso l’addio a Torino, sull’azzurro gli occhi del Real, l’americano è il più sacrificabile

TORINO - Bollicine a centrocampo. In attesa di scoprire se nel grande domino del calciomercato si materializzi l’incastro giusto, le suggestioni in vista della sessione di gennaio della Juventus si annidano soprattutto intorno alla mediana. Suggestioni in uscita e, di conseguenza, anche in entrata, dato che un eventuale tesoretto incassato grazie all’addio di un elemento in mezzo al campo potrebbe a quel punto finanziare un ingresso in un altro reparto. Con le corsie esterne – e quella di destra in particolare – assetate di ritocchi per consentire agli attuali proprietari, Cuadrado in primis, di poter rifiatare di tanto in tanto: piace innanzitutto il danese Joakim Maehle dell’Atalanta, a patto di strappare un prestito con diritto di riscatto dalla Dea, mentre il sogno si chiama Ivan Fresneda, 18enne del Valladolid dall’avvenire assicurato, e l’opzione last minute coincide con Rick Karsdorp, nel caso si materializzi l’occasione con la Roma. E il centrocampo è il reparto individuato per un ipotetico sacrificio perché lì, prima che in altre zone del rettangolo di gioco, si è innescato – anche e soprattutto attraverso il prezioso ingranaggio della Next Gen – il circolo virtuoso avviato dai giovani maturati nel vivaio e affiorati fino alle soglie della prima squadra. La crescita di Miretti e l’esplosione di Fagioli, infatti, permettono al contempo di ridurre i costi societari, tra spese risparmiate per i cartellini e contenimento del monte ingaggi, e di attutire a livello tecnico eventuali partenze invernali. Anche perché i due talenti a tempo pieno in prima squadra non sono i soli a spingere dietro i big del reparto: Rovella a Monza sta dimostrando di essere già pronto per una grande occasione, mentre Ranocchia ha tutte le carte in regola per seguirlo a ruota entro un paio di stagioni. L’elenco dei talenti in rampa di lancio è lungo e apre a scenari sull’oggi, ma anche – se non soprattutto – sul domani.

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Il futuro di Rabiot

E tra oggi e domani, inteso come sessione di gennaio oppure di giugno, balla il futuro di Adrien Rabiot, sempre più distante dall’orbita bianconera. Il suo contratto è in scadenza a fine stagione, il suo rendimento in vertiginosa ascesa sarà impugnato da Madame Veronique per strappare un ricco accordo in un top team d’Europa, con Arsenal, Tottenham e Barcellona attualmente in prima fila. Da un punto di vista finanziario, cedere il francese in inverno permetterebbe alla Juventus di non perderlo a zero: offerte in doppia cifra, in questo senso, potrebbero anche essere prese in considerazione. Ma, da un punto di vista tecnico, il giocatore visto fino a novembre in bianconero e poi anche con la Francia al Mondiale è pressoché imprescindibile. E, dettaglio non di poco conto, la sua presenza potrebbe risultare dirimente nella lotta – se non per forza allo scudetto – almeno a uno dei primi quattro posti. Un’eventuale qualificazione mancata nella prossima Champions League, infatti, avrebbe sui conti bianconeri effetti negativi ben superiori all’addio del Duca transalpino a parametro zero.

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Juve, le ampie valutazioni sul centrocampo

Ma nelle ampie valutazioni in corso d’opera a centrocampo trovano posto anche altri nomi. A partire da quello di Weston McKennie, reputato in società come il profilo più sacrificabile tra quelli che compongono il pacchetto della mediana. Su di lui è forte l’interesse di Borussia Dortmund e Chelsea e non è evaporato quello del Tottenham: la Juventus potrebbe vacillare di fronte a una proposta di almeno 20-25 milioni, a patto però anche di avere garanzie nelle prossime settimane circa i passi avanti di Pogba lungo il tortuoso sentiero del recupero dalla lesione al menisco patita a luglio. E tra le suggestioni di mercato rientra anche lo scenario che circonda Manuel Locatelli. I segnali, in questo caso, sono inequivocabili: l’ex Sassuolo ha vestito i panni del leader nella vittoria contro l’Arsenal e anche la fascia di capitano a gara in corso con il Rijeka, inoltre a breve il suo entourage inizierà a trattare con la società il prolungamento con adeguamento salariale dal 2026 al 2027. Dalla Spagna, però, soffiano sempre più insistenti le voci che vogliono Ancelotti interessato al suo profilo. Il Real Madrid è alla ricerca di uno se non due nomi di peso in mezzo al campo, con Bellingham ed Enzo Fernandez al momento in prima fila, ma all’interno della lista stilata a Valdebebas compare anche il nome dell’azzurro. La Juventus non ha alcuna intenzione di lasciarlo partire, ma per un’offerta fuori mercato ogni valutazione potrebbe essere rivista. Soprattutto a centrocampo.

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TORINO - Bollicine a centrocampo. In attesa di scoprire se nel grande domino del calciomercato si materializzi l’incastro giusto, le suggestioni in vista della sessione di gennaio della Juventus si annidano soprattutto intorno alla mediana. Suggestioni in uscita e, di conseguenza, anche in entrata, dato che un eventuale tesoretto incassato grazie all’addio di un elemento in mezzo al campo potrebbe a quel punto finanziare un ingresso in un altro reparto. Con le corsie esterne – e quella di destra in particolare – assetate di ritocchi per consentire agli attuali proprietari, Cuadrado in primis, di poter rifiatare di tanto in tanto: piace innanzitutto il danese Joakim Maehle dell’Atalanta, a patto di strappare un prestito con diritto di riscatto dalla Dea, mentre il sogno si chiama Ivan Fresneda, 18enne del Valladolid dall’avvenire assicurato, e l’opzione last minute coincide con Rick Karsdorp, nel caso si materializzi l’occasione con la Roma. E il centrocampo è il reparto individuato per un ipotetico sacrificio perché lì, prima che in altre zone del rettangolo di gioco, si è innescato – anche e soprattutto attraverso il prezioso ingranaggio della Next Gen – il circolo virtuoso avviato dai giovani maturati nel vivaio e affiorati fino alle soglie della prima squadra. La crescita di Miretti e l’esplosione di Fagioli, infatti, permettono al contempo di ridurre i costi societari, tra spese risparmiate per i cartellini e contenimento del monte ingaggi, e di attutire a livello tecnico eventuali partenze invernali. Anche perché i due talenti a tempo pieno in prima squadra non sono i soli a spingere dietro i big del reparto: Rovella a Monza sta dimostrando di essere già pronto per una grande occasione, mentre Ranocchia ha tutte le carte in regola per seguirlo a ruota entro un paio di stagioni. L’elenco dei talenti in rampa di lancio è lungo e apre a scenari sull’oggi, ma anche – se non soprattutto – sul domani.

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