TORINO - Bollicine a centrocampo. In attesa di scoprire se nel grande domino del calciomercato si materializzi l’incastro giusto, le suggestioni in vista della sessione di gennaio della Juventus si annidano soprattutto intorno alla mediana. Suggestioni in uscita e, di conseguenza, anche in entrata, dato che un eventuale tesoretto incassato grazie all’addio di un elemento in mezzo al campo potrebbe a quel punto finanziare un ingresso in un altro reparto. Con le corsie esterne – e quella di destra in particolare – assetate di ritocchi per consentire agli attuali proprietari, Cuadrado in primis, di poter rifiatare di tanto in tanto: piace innanzitutto il danese Joakim Maehle dell’Atalanta, a patto di strappare un prestito con diritto di riscatto dalla Dea, mentre il sogno si chiama Ivan Fresneda, 18enne del Valladolid dall’avvenire assicurato, e l’opzione last minute coincide con Rick Karsdorp, nel caso si materializzi l’occasione con la Roma. E il centrocampo è il reparto individuato per un ipotetico sacrificio perché lì, prima che in altre zone del rettangolo di gioco, si è innescato – anche e soprattutto attraverso il prezioso ingranaggio della Next Gen – il circolo virtuoso avviato dai giovani maturati nel vivaio e affiorati fino alle soglie della prima squadra. La crescita di Miretti e l’esplosione di Fagioli, infatti, permettono al contempo di ridurre i costi societari, tra spese risparmiate per i cartellini e contenimento del monte ingaggi, e di attutire a livello tecnico eventuali partenze invernali. Anche perché i due talenti a tempo pieno in prima squadra non sono i soli a spingere dietro i big del reparto: Rovella a Monza sta dimostrando di essere già pronto per una grande occasione, mentre Ranocchia ha tutte le carte in regola per seguirlo a ruota entro un paio di stagioni. L’elenco dei talenti in rampa di lancio è lungo e apre a scenari sull’oggi, ma anche – se non soprattutto – sul domani.