Torino, per Shomurodov si tratta con la Roma

Il mercato granata e la necessità di aggiungere un attaccante a Sanabria, che segna poco, e a Pellegri, spesso infortunato. Per ora il Bari non vuole vendere Cheddira, come lo Spezia con Nzola e così sale l’uzbeko, sempre più vicino al club granata. L’ostacolo è la formula
Torino, per Shomurodov si tratta con la Roma© AS Roma via Getty Images

TORINO - Cheddira difficilmente si muoverà da Bari. La famiglia De Laurentiis non intende smontare il giocattolo pugliese, dar via a metà campionato uno dei due gioielli della squadra, in corsa per la promozione in A: oggi come oggi è sul quarto gradino della graduatoria. E i due gioielli sono l’attaccante italomarocchino e il portiere, Caprile. A meno che non serva al Napoli stesso, Caprile non si muoverà. Oppure a meno che non arrivi da chissà quale lido una proposta economica così vantaggiosa, da levar via ogni dubbio e trasformare il sacrificio sportivo in un gran vantaggio economico. Non è comunque l’estremo difensore del Bari a condizionare il mercato granata. Cheddira sì, invece. I suoi 10 gol più 5 assist vincenti in 13 gare di campionato (più le 5 reti in 3 partite di Coppa Italia) hanno da tempo fatto tirare su le antenne a Vagnati. A maggior ragione perché il ragazzo gode pure dell’apprezzamento di Juric: che aveva già pensato anche a lui per rinforzare il Verona, un paio di anni fa, quando Ivan era ancora sulla panca gialloblù e Cheddira segnava ripetutamente a Mantova, in C.

Non se ne fece nulla all’epoca anche perché poi Ivan iniziò in primavera a mandare messaggi negativi a Setti sulla possibilità di restare a Verona, sino a chiedergli a inizio maggio la risoluzione del contratto. L’esplosione di Cheddira in B, con annessa la convocazione al Mondiale, ha riportato d’attualità il suo nome al cospetto di Juric ora che i granata hanno disperatamente bisogno di trovare un attaccante in più, a fronte della storica sterilità in zona-gol di Sanabria e della giostra di infortuni che ciclicamente continua a tormentare Pellegri, gambizzando le sue doti di pivot e bomber. Ma, a meno di super offerte che il Toro molto difficilmente metterà sul piatto (al 99% sarà così), dunque una cifra superiore assai ai 5 milioni, anche a ‘sto giro Cheddira non potrà raggiungere Juric. E ancor meno chance si vedono dalle parti dello spezzino Nzola (altro obiettivo chiaro), che sta disputando il suo miglior campionato di A (8 reti in 16 presenze: a segno pure ieri contro l’Atalanta, con in aggiunta l’assist per la rete di Gyasi). La società ligure sta lottando per salvarsi ed è stata categorica: prima di luglio Nzola non si muove, poi si vedrà. Luglio: quando sarà già anche stato acceso da tempo il diritto unilaterale di rinnovo del contratto sino al ‘24, dunque oltre la scadenza originaria fissata per il prossimo 30 giugno.

Stando così le cose e avendo bisogno Juric di un elemento che già conosca il calcio italiano, non potendo andare a pescare chissà quale campione ultracostoso all’estero, non deve stupire che negli ultimi giorni sia salito prepotentemente nel borsino delle possibilità Shomurodov, riserva fissa nella Roma, già trattato invano dal Torino ad agosto. I due club sono tornati a discuterne concretamente. L’obiettivo è trovare un’intesa utile a tutti: ai granata, che cercano un rinforzo abbastanza economico (una scommessa, in questo caso), e ai giallorossi, visto che l’uzbeko è nei fatti ai margini della rosa, nonché sul mercato. Il Toro insiste per un prestito con diritto di riscatto. La Roma, invece, pretende un obbligo. Alla fine della fiera, un obbligo condizionato a un certo numero di presenze e gol di qui a giugno potrebbe risultato il compromesso vincente per il portafoglio di Cairo e le esigenze a bilancio che hanno nella Capitale.

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