Arabia Fc, non solo Messi: sceicchi su Verratti, Alba e Busquets

Le grandi difficoltà per La Pulga non rallentano gli sceicchi: l’obiettivo è il Mondiale del 2030

Il primo top player ingaggiato dal Football Club Arabia è stato Cristiano Ronaldo. Il cinque volte Pallone d'oro portoghese è arrivato, lo scorso gennaio, a Riad dal Man United per rilanciare le quotazioni dell'Al-Nassr. O, quantomeno, questo è quello che c'è scritto sul suo contratto da 200 milioni a stagione. Ciò che il pezzo di carta più caro del pallone mondiale non dice è che la Federcalcio saudita, impegnata a convincere la Fifa a concedergli l'organizzazione del mondiale 2030, ha capito che proprio com'è successo in Qatar, grazie a testimonial d'eccezione come Pep Guardiola e Xavi Hernández (tra gli altri) poter contare sulla collaborazione di alcuni dei più grandi protagonisti del calcio planetario la aiuterebbe e non poco a centrare il proprio obiettivo. Ed è per questa ragione che per provare a persuadere anche Lionel Messi a raggiungere CR7 nella capitale saudita sulla sponda opposta in concreto all'Al-Hilal si sta mobilizzando un intero Paese.

Pronti a tutto per Messi

Il club allenato dall'argentino Ramón Díaz ha capito, però, che il fuoriclasse argentino farà di tutto pur di tornare a casa propria, a Barcellona. Ed è proprio per questa ragione che dopo avergli offerto, nei mesi scorsi, 220 milioni all'anno, 20 (simbolici) in più di Ronaldo, si è convinto prima a raddoppiare l'offerta e poi a triplicarla. Cifre da capogiro che sebbene qualcuno si sia affrettato a dire che l'accordo sia stato già raggiunto non hanno ancora convinto la Pulga a dare il proprio “sí quiero”. È stato lo stesso papà Jorge ad assicurare che il crack del Paris Saint Germain prenderà una decisione soltanto una volta concluso il campionato francese. Insomma, il Football Club Arabia ha meno di un mese di tempo per provare nell’operazione che rasenta l’impossibile, l’imponderabile: convincere Messi ad accettare la propria offerta nel caso in cui il Barça non dovesse riuscire a rientrare nei parametri imposti dalla Liga per il suo tesseramento. Anche a Riad, infatti, hanno capito che se Joan Laporta riuscirà a formulare un’offerta, Messi tornerà a occupare la propria mansione di Castelldefels con vista al Mar Mediterraneo.

Il grande sogno dell'Al-Hilal

Come spiegavamo ieri, però, non sarà semplice per il club blaugrana, riuscire ad alleggerire il proprio capitolo “spese” di 100 milioni. Ed è per questa ragione che sia l’Al-Hilal che diversi club di Major League Soccer restano all’erta. A differenza della società di Miami Fc che, al massimo potrebbe portare in Florida Sergio Busquets, il club saudita sa di poter contare sulla collaborazione di tutto il proprio paese. Ed è per questa ragione che, oltre a tentare Busi (ieri il Barça ha comunicato ufficialmente che andrà via a fine stagione), i petroldollari arabi ci stanno provando anche Jordi Alba (l’altro grande amico di Leo rimasto al Camp Nou), Marco Verratti (suo attuale compagno di squadra al Psg) e i due argentini della Juventus, Angel Di Maria e Leandro Paredes (campioni del mondo in Qatar assieme a Messi). Un’offensiva totale che, probabilmente, sarebbe più opportuno definire “sogno” che se dovesse realizzarsi in toto, aiuterebbe non solo la Federcalcio saudita a ottenere l’organizzazione del mondiale 2030, ma permetterebbe all’Al Hilal di diventare una delle squadre più forti del pianeta. Sognare è gratis sebbene, in questo caso, i soldi sono l’ultimo dei problemi.

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