Dalla Germania a Milano: “Thuram la velocità, Kamada la certezza”

Morales, vice di Trapattoni al Bayern, conosce molto bene la Bundesliga: ecco i profili di chi è arrivato e di chi può arrivare
Dalla Germania a Milano: “Thuram la velocità, Kamada la certezza”© Getty Images
Allenatore giramondo. Novello scrittore. Vice di Giovanni Trapattoni al Bayern Monaco. Massimo Morales, stimato tecnico italiano con una carriera di tutto rispetto, vive ancora in Germania. E conosce benissimo i calciatori protagonisti in Bundesliga, come Marcus Thuram e Daichi Kamada.  
 
Iniziamo parlando dell’attaccante francese. 
«Un anno fa Piero Ausilio mi chiese un parere sul ragazzo. Parlammo delle situazioni tecniche, si capiva che il dirigente nerazzurro apprezzasse molto le qualità di Thuram, il trasferimento ha basi lontane. Non mi meraviglia che in questo caso l’Inter abbia battuto la concorrenza del Milan». 
 
Consigliò ad Ausilio di chiudere il colpo? 
«Sì, è un giocatore versatile. Può essere utilizzato da prima e seconda punta, come da attaccante esterno. Un calciatore che va bene per tutte le stagioni (ride, ndr). Strappa in velocità, è un ottimo contropiedista. Per me potrebbe trovarsi bene sia con Lautaro sia con Lukaku, qualora il belga restasse a Milano». 
 
Non è quindi una prima punta. 
«Per me dà il meglio quando parte dall’esterno. Ora ha raggiunto una maturità tale per potersi adattare a compagni d’attacco diversi. Venire in Italia lo completerà, farà un ulteriore salto di qualità. A zero è un grande colpo». 
 
Tra Inter e Milan, a chi sarebbe servito di più? 
«Ai nerazzurri. Thuram esprime il suo meglio giocando fronte alla porta, mentre ai rossoneri servirebbe più un centravanti tradizionale, che dia il meglio spalle alla porta». 
 
Nell’ultima stagione ha segnato un ottimo numero di reti. 
«Sì e nel gioco di Inzaghi si potrà sposare bene. È un giocatore che potrà anche essere titolare. Ha personalità, sa trattare bene la palla e l’essere figlio d’arte potrà aiutarlo». 
 
Passiamo a Kamada.  
«È un trequartista, o, come si dice oggi, ricopre il ruolo di sottopunta. Ha una buona struttura fisica, non un passo veloce, è dotato di una tecnica di rispetto. È un buon acquisto, arriva a parametro zero. Non è una stella, ma un innesto che potrà tornare utile al Milan. Servirà anche per attirare l’attenzione dei mercati asiatici, ad oggi però il giapponese non è un calciatore di primissima fascia».  
 
Può ricoprire altri ruoli a centrocampo? 
«Potrebbe forse fare il Krunic della situazione e agire da mezzala, però vediamo. Diciamo che sulla carta io gli preferirei De Ketelaere, che in Belgio ha fatto davvero bene e che potrebbe avere un’altra occasione al Milan. È comunque uno da asse centrale, non lo vedo sicuramente come attaccante esterno. Lì i rossoneri possono contare su calciatori veloci come Leao e Saelemaekers». 
 
Kamada occuperà per ora la casella di Brahim Diaz.  
«Hanno caratteristiche totalmente diverse. Entrambi godono di piedi educati, ma l’ex rossonero è un brevilineo, una scheggia. Il giapponese ha sicuramente un passo più compassato e una struttura fisica più imponente». 
 
Pensa che Kamada possa faticare a integrarsi? 
«Mi dicono sia un bravo ragazzo, quindi sotto questo punto di vista non faticherà a entrare in sintonia con lo spogliatoio rossonero. Dovrà però capire il calcio italiano. In Germania godeva di spazi che certamente non troverà in Serie A». 
 
 Le statistiche dell’ultima stagione certificano numeri importanti. 
«Verissimo, ha sicuramente una buona confidenza con il gol. Può anche fornire assist ai suoi compagni: è un giocatore di rendimento, magari potrà diventare importante nell’economia della squadra. Io però nell’ottica globale di un Milan vincente, mi aspetto altri profili. L’operazione, per tutto quello che abbiamo detto, è intelligente e va fatta. Ma i tifosi del Diavolo non si aspettino, almeno all’inizio, una star. Kamada è un giocatore affidabile». 
 
Che voto possiamo dare all'acquisto di Kamada? 
«Ad oggi un 6.5, non di più. Poi col lavoro di Pioli potrà diventare anche un 7.5 o addirittura un 8, perché il tecnico rossonero sa lavorare con i giocatori anche a livello individuale. Parliamo di un elemento di livello medio-alto, per un acquisto giusto e oculato».

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