Luis Enrique rimarrà al Psg anche senza Mbappé. Ecco chi può dire addio

Da sempre uno dei dogmi del tecnico spagnolo è che il gruppo conta più dei singoli, pure di quelli più talentuosi. Chi può lasciare il club francese, invece, è il ds Campos: il motivo
Luis Enrique rimarrà al Psg anche senza Mbappé. Ecco chi può dire addio© AFP

Bisogna davvero conoscere poco Luis Enrique per credere che starebbe pensando di tornarsene in Spagna a causa della difficile situazione in cui versa un Paris Saint Germain apparentemente ostaggio di Kylian Mbappé. Tuttavia chi lo conosce, sa bene che se il tecnico asturiano, in un determinato momento, dovesse decidere di andar via da Parigi sarà per mille altre ragioni, ma non di certo perché in giro vanno dicendo che senza il fuoriclasse di Bondy il suo progetto non ha futuro.

Non c'è dubbio che all'ex ct della Roja piacerebbe contare sulla qualità del campione francese, ma se non dovesse essere possibile, si farà di necessità virtù, scalando anche questa montagna, proprio come fa in sella alla sua bici, a tutto gas e senza perdere mai l'ottimismo. Uno dei suoi dogmi vede, infatti, il gruppo al di sopra dei singoli, anche dei più forti.

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Non bisogna dimenticare che Lucho, poco mesi prima di vincere il Triplete in Catalogna, arrivò a un passo dall'addio al Barça per aver litigato con Lionel Messi che non aveva preso bene la sua decisione di lasciarlo in panchina contro la Real Sociedad perché era appena tornato dalle vacanze di Natale passate in Sud America. Dove c'è una difficoltà, Luis Enrique vede un'opportunità imperdibile di centrare un'impresa. Ed è per questo motivo che l'addio di Mbappé o il diktat del club di lasciarlo una stagione in tribuna non provocheranno di certo le sue dimissioni. E nemmeno il possibile divorzio tra Luis Campos e Nasser Al Khelaifi. Il numero uno del Psg non è, infatti, contento di come il suo direttore sportivo ha gestito l’affaire Mbappé. Questa, quantomeno, è la versione ufficiosa che il club ha fatto arrivare all’opinione pubblica. La verità, però, è che, qualora la società francese dovesse perdere il proprio campione a parametro zero, lo sceicco avrà bisogno di un capro espiatorio da fustigare, ragion per cui a farne le spese sarebbe proprio il dirigente portoghese che, dalla sua, guarda e passa e, nel frattempo, sta provando a trovare la formula giusta per portare oltre a Ousmane Dembélé anche un centravanti al Parco dei Principi.

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Psg, Mbappé via a zero? Come far quadrare i conti

E già, perché senza i milioni garantiti dalla cessione di Mbappe già quest’estate, il Psg dovrà lavorare di fantasia per far quadrare i conti. Ed è per questa ragione che, dopo aver ipotecato 50 milioni per strappare il Mosquito al Barça, il club transalpino non può permettersi di utilizzare altri contanti per regalare a Luis Enrique il suo nuovo centravanti. Soldi che il club ha, ma che se dovessero essere usati susciterebbero la diffidenza della Uefa e del suo Fair Play Finanziario. Non a caso, con il Benfica si sta trattando il prestito di Gonçalo Ramos per una stagione, alla fine della quale il Psg avrebbe l’obbligo di riscattarlo per una cifra vicina agli 80 milioni. Si tratta della stessa formula utilizzata per Mbappé nel 2017 e la verità è che non ha portato granché bene...

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Bisogna davvero conoscere poco Luis Enrique per credere che starebbe pensando di tornarsene in Spagna a causa della difficile situazione in cui versa un Paris Saint Germain apparentemente ostaggio di Kylian Mbappé. Tuttavia chi lo conosce, sa bene che se il tecnico asturiano, in un determinato momento, dovesse decidere di andar via da Parigi sarà per mille altre ragioni, ma non di certo perché in giro vanno dicendo che senza il fuoriclasse di Bondy il suo progetto non ha futuro.

Non c'è dubbio che all'ex ct della Roja piacerebbe contare sulla qualità del campione francese, ma se non dovesse essere possibile, si farà di necessità virtù, scalando anche questa montagna, proprio come fa in sella alla sua bici, a tutto gas e senza perdere mai l'ottimismo. Uno dei suoi dogmi vede, infatti, il gruppo al di sopra dei singoli, anche dei più forti.

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Non bisogna dimenticare che Lucho, poco mesi prima di vincere il Triplete in Catalogna, arrivò a un passo dall'addio al Barça per aver litigato con Lionel Messi che non aveva preso bene la sua decisione di lasciarlo in panchina contro la Real Sociedad perché era appena tornato dalle vacanze di Natale passate in Sud America. Dove c'è una difficoltà, Luis Enrique vede un'opportunità imperdibile di centrare un'impresa. Ed è per questo motivo che l'addio di Mbappé o il diktat del club di lasciarlo una stagione in tribuna non provocheranno di certo le sue dimissioni. E nemmeno il possibile divorzio tra Luis Campos e Nasser Al Khelaifi. Il numero uno del Psg non è, infatti, contento di come il suo direttore sportivo ha gestito l’affaire Mbappé. Questa, quantomeno, è la versione ufficiosa che il club ha fatto arrivare all’opinione pubblica. La verità, però, è che, qualora la società francese dovesse perdere il proprio campione a parametro zero, lo sceicco avrà bisogno di un capro espiatorio da fustigare, ragion per cui a farne le spese sarebbe proprio il dirigente portoghese che, dalla sua, guarda e passa e, nel frattempo, sta provando a trovare la formula giusta per portare oltre a Ousmane Dembélé anche un centravanti al Parco dei Principi.

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