MILANO - Cinquantuno secondi per ribadire la trasformazione in eccellente “9” di scorta cominciata a dicembre. Da due mesi il Milan ha scoperto Luka Jovic. Un giocatore che fino a Milan-Fiorentina del 25 novembre aveva indossato i panni dell’Ufo, di attaccante preso all’ultimo giorno di mercato perché sfumate le principali alternative e destinato a una stagione da comprimario con finale già scritto: l’addio. Invece quel finale Jovic lo sta disegnando in maniera opposta. In fondo era quello su cui aveva scommesso il Milan ingaggiando a titolo gratuito e definitivo dalla Fiorentina, facendogli firmare un contratto di una sola stagione da 1.3 milioni con un’opzione unilaterale in proprio favore. Come a dire: se fai bene, ti prolunghiamo il contratto di altri due anni.
Fino a novembre l’addio era scontato, anzi, si parlava di possibile addio a gennaio col Milan che avrebbe preso a inizio 2024 un nuovo attaccante. Poi Jovic però ha iniziato a segnare e, da subentrante, non si è più fermato. Il gol realizzato al primo pallone toccato a Frosinone sabato sera è stato il quarto entrando dalla panchina nel suo campionato, il quinto in Serie A nelle ultime sette partite, il settimo in stagione a farne il secondo bomber del Milan alla pari di Pulisic, dietro ai 12 di Giroud. Un rendimento in crescendo con reti mai banali e con una mira da cecchino: 8 tiri in campionato, 8 tiri nello specchio e 5 gol. Leao dovrebbe andare a ripetizione da lui. E se non fosse arrivata la gemma di tacco di Muriel a Bergamo, tutti le quattro reti di Jovic dalla panchina avrebbero fruttato punti: contro l’Atalanta aveva segnato il momentaneo 2-2 (poi arrivò il suddetto ko per “colpa” del colombiano); a Salerno aveva evitato la sconfitta realizzando il 2-2; quindi un altro 2-2 il 20 gennaio a Udine, prima del 3-2 vincente di Okafor; infine la zampata a Frosinone. E adesso le possibilità che il Milan attivi l’opzione per rinnovare il contratto di Jovic sono altissime.
Doppia via
In un certo senso, sarebbe sorprendente se il Milan non prolungasse l'accordo, perdendo l’attaccante a zero. Per questo è ormai scontato il rinnovo. In questo modo il club rossonero farebbe suo Jovic e potrebbe poi decidere cosa fare col suo cartellino. Già, perché il rinnovo potrebbe non significare in automatico una permanenza e non per forza una sua cessione sarebbe da leggere in maniera negativa. Come noto, il Milan in estate acquisterà una nuova punta: Zirkzee del Bologna e Sesko del Lipsia sono i due principali obiettivi, entrambi cari, ma assai graditi (fra le altre opzioni, Gimenez del Feyenoord a David del Lille).
Quello che ancora non è sicuro, oltre al nome del futuro acquisto, è il futuro di Giroud, pure lui in scadenza. Il francese sta segnando tanto, ma a fine settembre compirà 38 anni. Se Giroud aprisse al rinnovo - l'alternativa è dire addio al calcio ad alti livelli e volare negli Stati Uniti -, il Milan difficilmente glielo negherebbe. A quel punto, col nuovo acquisto, ci sarebbero tre centravanti e Jovic, reduce da una buona seconda metà di annata, potrebbe diventare un uomo mercato, permettendo al Milan di iscrivere e bilancio pure una plusvalenza. Ma questi sono ragionamenti che verranno fatti più avanti, la (quasi) certezza di oggi è il probabilmente prolungamento di Jovic fino al 2026.