Inter-Retegui, c'è il patto: Ausilio strappa la priorità sull'Eintracht

Il centravanti comunicherà le proprie mosse al ds nerazzurro, che con il Tigre ha il jolly Colidio

C ’è una trattativa che all’Inter viaggia parallela alla qualificazione Champions: quella per Mateo Retegui. Piero Ausilio e il suo vice Dario Baccin con il centravanti del Tigre nutrono la convinzione di poter ripetere il colpo-Lautaro mentre l’interessato - anche per effetto della fresca convocazione in Nazionale - vuole fortissimamente sbarcare in Italia proprio per poter giocarsi alla pari con la concorrenza la volata che porterà ai prossimi Europei. Le gare in azzurro, nonostante i gol segnati a Inghilterra e Malta, hanno confermato il fatto che il ragazzo abbia un modo di giocare settato sul calcio sudamericano e una stagione in Italia potrebbe fare da acceleratore esaltandone le indubbie qualità («Mateo è un goleador», la sentenza del Mancio, uno che di talenti se ne intende).

Retegui, l'Eintracht insiste

L’Inter da mesi lavora a fari spenti sul giocatore che a gennaio era stato un passo dall’Udinese anche per la consapevolezza che il parco attaccanti andrà rinnovato, questo - come sottolineato - a prescindere dalla qualificazione alla Champions che verrà. Propedeutico all’inizio della trattativa il riscatto, da parte del Tigre, del 50% del cartellino che è proprietà del Boca Juniors (valutata 2,5 milioni: al club xeneize resterà comunque pure una percentuale sulla rivendita). Se a gennaio il centravanti poteva essere acquistato per una decina di milioni, ora ne vale già il doppio e il Tigre - ovviamente - punta ad alimentare l’asta. In tal senso, da qualche settimana ha trovato sponda nell’Eintracht Francoforte che, rassegnato a perdere Kolo Muani (nel mirino di Bayern e Psg), ha individuato proprio nell’oriundo il sostituto ideale, nella speranza che Retegui possa ripercorrere le tracce del francese, protagonista pure del Mondiale in Qatar.

Colidio, la carta di Ausilio

L’Inter, dal canto suo, sa che la preferenza di Retegui e del suo entourage va al campionato italiano, però certamente - alla luce dei tanti movimenti intorno al ragazzo - non può sperare di giocare al risparmio nella trattativa. Ausilio può comunque calare un asso, vale a dire Facundo Colidio che i nerazzurri hanno prestato proprio al Tigre, mossa che - ovviamente - facilita i discorsi tra i due club. Quello che però all’Inter serve, è il tempo: in questa fase è difficile muoversi (il budget per il mercato è legato al 4° posto) e, nel malaugurato caso in cui non dovesse essere centrato l’obiettivo, prioritario sarà vendere prima di acquistare. L’Inter però non molla la presa: Baccin ha visionato Retegui tanto in Argentina quanto in Nazionale e i contatti con l’entourage del ragazzo sono molto frequenti. E in questi il club nerazzurro si sarebbe garantito una sorta di “ius primae noctis” calcistico: prima di prendere ogni decisione, l’Inter verrà informata. Una sorta di “prelazione morale” che può essere decisiva, come peraltro accaduto ai tempi con Lautaro, strappato dalle grinfie dell’Atletico anche grazie ai rapporti tra il mondo nerazzurro e Diego Milito, allora dt del Racing Club.

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